Garda

Desenzano, senzatetto in stazione: il video-denuncia su Facebook

Senzatetto che dormono in stazione al centro del video di denuncia postato su Facebook dal consigliere comunale Polloni
Stazione di Desenzano, il video del consigliere Polloni
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Desenzano, stazione di Desenzano. Come gracchiavano un tempo gli altoparlanti all'arrivo di un treno. Ma in questo caso a farvi tappa, per un sopralluogo, nella notte tra sabato e domenica, è stato il consigliere comunale di minoranza Rino Polloni, non nuovo a segnalazioni e iniziative provocatorie.

La visita si è tradotta in un video, quello qui proposto e subito pubblicato da Polloni stesso sul suo profilo Facebook. Nelle immagini viene documentato quanto Polloni racconta essergli stato riferito da una segnalazione che ha voluto verificare di persona. In effetti all'interno della sala d'attesa della stazione - in orario in cui ancora ci sono treni in arrivo e in partenza - si trova una distesa di senza tetto che hanno trovato con coperte e sacchi a pelo una sistemazione di fortuna.

«Non solo - aggiunge Polloni contattato telefonicamente - perché proprio fuori dalla stazione poco dopo ho incontrato, accampato in una tenda, lo stesso rumeno che quest'estate avevo trovato a dormire in una sistemazione di fortuna tra il Comune e il liceo Bagatta».

Un caso che rimanda a quello recentissimo della stazione di Brescia, ora chiusa la notte e interessata da un intervento che impone al Comune il reperimento di una struttura in cui dare accoglienza agli homeless «sfrattati» anche dallo scalo ferroviario.

«Sono persone in evidente difficoltà - commenta in chiusa del video, che ha già raccolto commenti sul social network - ma non può essere la stazione il rifugio per loro. Questo è il biglietto da visita che diamo ai turisti e a chi arriva nella capitale del Garda». E allora? La sollecitazione, tutta politica, è ovviamente diretta al sindaco Rosa Leso, affinché provveda. Suggerimenti? «Abbiamo realtà come l'istituto dei Regazionisti che sfamano gratuitamente centinaia di persone ogni giorno. Ce ne saranno di sicuro pronti anche a garantire ospitalità. Ripeto: queste persone vanno aiutate, ma in stazione non possono stare».

 

 

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