Garda

Desenzano, chiosco del Vò non per «nottambuli»

Doveva rimaere aperto fino a notte fonda: la nuova Giunta «lo pensa» invece per le famiglie.
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Denaro, orari e principi. Ruota attorno a questi poli la vicenda che ha come protagonista il chiosco-bar del Vò. La piccola struttura è stata destinata a fornire ristoro a chi frequenta questa zona, la vicina spiaggia e la ciclabile. L'esito della gara d'appalto per l'affidamento della gestione da parte dell'Amministrazione precedente, però, non ha soddisfatto gli obbiettivi della nuova Giunta in tema di destinatari del servizio e orari. Risultato: quest'ultima ha rinunciato ad un introito certo di 255mila euro in 10 anni pur di salvaguardare i propri principi.

Il chiosco-bar e paninoteca dovrà avere come destinatari famiglie e cicloamatori, e non i nottambuli del dopo discoteca. Da qui la decisione di revocare la delibera di avvio del procedimento dell'appalto.

Il chiosco bar del Vò, zona panoramica a metà strada fra Desenzano e Padenghe, è chiuso e transennato. Non è mai stato aperto. Era stato realizzato nel periodo invernale nell'ambito del progetto di riqualificazione della zona, attuato dalla Giunta del sindaco Anelli. Qui è stato costruito un parcheggio, è stata realizzata una pista ciclabile ed è stata ripulita e sistemata la spiaggia. Completati i lavori a febbraio, l'Amministrazione aveva avviato la procedura per l'aggiudicazione del servizio di gestione del chiosco per le attività di bar e paninoteca nonché di pulizia e manutenzione delle aree pertinenziali. L'aggiudicazione definitiva è avvenuta a fine maggio alla ditta Brain Group srl di Castiglione.

A fronte di una base d'asta di 12.500 euro sono stati offerti 25.500 euro per 10 anni. Nel frattempo ci sono state le elezioni ed il cambio della guardia con la vittoria del centrosinistra. L'affidamento non è stato però perfezionato e, nei giorni scorsi, la nuova Amministrazione ha deciso di revocare la delibera di avvio del procedimento. A rendere singolare la vicenda sono le motivazioni. Perché la delibera è stata giustificata dalle modalità di gestione del chiosco dettagliate da una relazione del vicesindaco Rodolfo Bertoni.

In buona sostanza gli orari previsti di apertura «nel periodo primavera-estate e nei fine settimana risultavano prolungati fino a notte tarda per accogliere l'afflusso di giovani che frequentano locali notturni». Va precisato che il bando richiedeva solo un orario di apertura minimo compreso fra le 9 e le 21. Insomma la proposta sotto questo profilo appare regolare. Il vicesindaco precisa che il venerdì ed il sabato l'orario di apertura era previsto dalle 4 del mattino alle 2 della notte successiva.

Una gestione di questi tipo non è condivisa dal nuovo «governo» desenzanese ed è in contrasto con le linee programmatiche e gli intendimenti dell'Amministrazione, che considera il punto di ristoro sì importante, ma in sostanza destinato alle famiglie che usufruiscono della spiaggia, a chi fa passeggiate o jogging e ai cicloamatori. Insomma, il «sì» al rilancio del turismo dell'Amministrazione Leso si pone standard differenti.
Ora, salvo ricorsi, occorrerà rifare la gara d'appalto. Sulla scorta dei nuovi criteri.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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