Garda

Depuratore del Garda, in campo per un progetto condiviso

Giovedì il vertice in Regione, ora una serie serrata di incontri tra tutti gli enti interessati
Una veduta aerea del lago di Garda © www.giornaledibrescia.it
Una veduta aerea del lago di Garda © www.giornaledibrescia.it
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Il depuratore del Garda cerca ancora casa, ma ora è stata individuata la strada per arrivarci. Questo l’esito dell’incontro tenutosi a Milano, convocato dall’assessore regionale al Territorio, Pietro Foroni, per uscire dall’impasse in cui il progetto della sponda bresciana del Benaco versa da mesi. E la strada è quella di un tavolo istituzionale affidato alla guida della Provincia per arrivare in tempi rapidi all’individuazione della soluzione progettuale più soddisfacente.

Distanti. Alla riunione hanno partecipato i sindaci rivieraschi, che da tempo premono per una scelta non più rimandabile, stante il rischio di perdere il finanziamento ministeriale di 100 milioni di euro, e quelli dei Comuni dell’asta del Chiese, concordi nell’opporsi alla localizzazione dell’impianto (o degli impianti ) nel loro territorio: a Gavardo e Montichiari, secondo le soluzioni prospettate. Con loro c’erano il presidente della Provincia, Samuele Alghisi, il direttore dell’Aipo (l’Agenzia interregionale per il fiume Po), Luigi Mille, ed i rappresentanti dell’Autorità d’ambito e di Acque Bresciane. «È stato un incontro costruttivo - ha dichiarato l’assessore Foroni - nel quale sono state ascoltate le posizioni di tutti, che ha portato alla luce diverse criticità e che è servito per approfondire il tema e verificare la possibilità di migliorare eventualmente il progetto attuale. Da parte di Regione Lombardia c’è l’impegno concreto a un lavoro di raccordo utile per evitare ulteriori lungaggini nella realizzazione di un’opera che aspetta da troppo tempo e che non è più procrastinabile».

Coordinamento. «Dopo una lunga e approfondita discussione - ha aggiunto Foroni - si è deciso di affidare alla Provincia di Brescia, supportata dagli uffici tecnici di Regione Lombardia, il coordinamento tra i diversi enti e l’organizzazione dei futuri incontri istituzionali, perché si possa arrivare in tempi assolutamente celeri al chiarimento della progettualità ad oggi avanzata, ovvero alla realizzazione di un sistema di collettamento e di depurazione condiviso da tutti. Nel frattempo i soggetti tecnici di competenza proseguiranno negli iter di programmazione previsti. Ognuno deve fare la propria parte fino in fondo, senza perdere tempo, assumendosi ciascuno le proprie responsabilità». Dal canto suo il presidente della Provincia Alghisi non ha voluto aggiungere ulteriori valutazioni: «Si apre un percorso - ha dichiarato - in cui la Provincia svolgerà quel ruolo di coordinamento che le è stato chiesto di esercitare». Certo un compito non facile, viste le forti contrarietà di molti Comuni e le implicazioni politiche.

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