Da Salò in Vespa per 4.200 km sfidando il gelo

Sono tornati. Dopo 35 pieni di benzina, 7 chili di olio lubrificante consumati, una caduta senza conseguenze e 4.200 chilometri macinati nel gelo e nella neve «guardando il mondo ai 70 all'ora», i fratelli Federico e Matteo Esposto, classe 1984 e 1986, teorici del viaggio in motoretta, vespisti duri e puri, sono tornati.
Tornati, ma non arrivati. «Ora - spiegano - più che dire di essere arrivati, ci sentiamo di affermare che si è aperto tutto un mondo da percorrere con una Vespa. Adesso siamo più consapevoli di quanti posti ci è possibile raggiungere. Non siamo arrivati, quindi, ma piuttosto abbiamo concluso una tappa. Nessuna meta ora ci è preclusa: basta che in un luogo arrivi una strada e noi lì porteremo le nostre Vespe».
Il loro viaggio da Salò a Ringebu, in Norvegia, per partecipare al 41° Krystall Rally, il raduno motociclistico più estremo del Vecchio continente, si è svolto, tra panorami bianchi di neve e temperature polari (fino a -19°), senza troppi intoppi, nel pieno rispetto della tabella di marcia. Le due Vespe, praticamente coetanee di Fede e Teo essendo state immatricolate negli anni 1983 e 1986, si sono dimostrate due motorette davvero molto toste.
Gli unici inconvenienti meccanici sono stati una candela e una centralina elettrica bruciate e un contachilometri rotto. Cose da niente per un viaggio così impegnativo, dal Sud al Nord dell'Europa, tra l'altro compiuto in uno dei periodi più freddi che si ricordi. Matteo e Federico si portano a casa il ricordo di tanti incontri cordiali. «Da dove venite? Dove andate?», chiedeva loro la gente incuriosita. Ma quale sia la meta non sembra aver importanza, perché «se sei un motociclista - dicono i due fratelli vespisti - hai sempre un posto dove andare».
Simone Bottura
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