Garda

Colpo di scena, il sindaco Caccaro si dimette

La maggioranza cade su una mozione presentata da Civitas. Ora si attende il commissario
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Il sindaco Roberto Caccaro di Bedizzole si è dimesso. Con una mossa a sorpresa, il Consiglio comunale di mercoledì sera ha sancito la fine della sua amministrazione. All'ordine del giorno una serie di interrogazioni presentate dall'opposizione e due mozioni sulla questione degli esuberi presentate da Democrazia e Solidarietà, Lega Nord e Gruppo Misto «storico» (consiglieri Rigon e Zanelli), e da Civitas (gli ex della maggioranza Bottarelli, Barba e Beltrami).

Le due mozioni chiedevano che ci si prendesse un momento di riflessione, che il confronto venisse esteso al Consiglio con la nomina di una commissione di scopo che potesse valutare soluzioni alternative alle messa in disponibilità dei due dipendenti comunali.
La prima mozione è stata respinta con il voto di maggioranza e Civitas, ma il sindaco Roberto Caccaro è caduto sulla seconda.

Nel suo intervento, il consigliere ed ex assessore Angelo Beltrami si è detto dispiaciuto che «da qualcuno la nostra mozione sia stata interpretata come uno strumento volto a sfiduciare la maggioranza» anche se, in effetti, proprio i tre voti dei consiglieri di Civitas avrebbero potuto di fatto far mancare i numeri al Popolo per Bedizzole guidato da Caccaro. E così è stato.

Una dichiarazione del capogruppo di maggioranza Andrea Stretti ha anticipato i giochi: dopo aver ricostruito le vicende politiche degli ultimi mesi - i vari abbandoni di schieramento, il susseguirsi di mozioni - Stretti prima della votazione ha annunciato l'abbandono dell'aula da parte dell'intero gruppo, sindaco compreso, e ha dichiarato che «il condizionamento non è sostenibile, non possiamo permetterci di non andare d'accordo, questa mozione non è altro che un pretesto per dimostrare che la maggioranza non è più tale». La votazione ha visto i nove voti favorevoli dei restanti in aula e un'astensione: nove voti sufficienti a mettere sotto Caccaro.

Una volta fatto ritorno in aula, il primo cittadino sfiduciato ha letto la sua dichiarazione: «La maggioranza non esiste più, ne prendo atto e conscio delle difficoltà rassegno le dimissioni».
Rimarrà in carica per altri 20 giorni, poi subentrerà un commissario, in attesa di nuove elezioni ancora da stabilire. L'ormai ex sindaco Roberto Caccaro ha voluto spiegare che «una guida politica è vicina ai cittadini, ne avverte le esigenze e trova il modo di far quadrare il bilancio cercando di tutelarli al massimo; sarà difficile che un funzionario riesca a fare questo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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