Garda

C'erano una volta le «case cantoniere»: il bando per riaprirle

Da casa cantoniera a struttura ricettiva, con bar, ristoranti e camere per il pernottamento: il bando di Anas
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C’era una volta la casa cantoniera, un edificio color rosso pompeiano in cui abitava l’operaio addetto alla manutenzione del «cantone», un tratto di strada statale lungo 3-4 chilometri. Ora questi immobili, realizzati in seguito a un Regio decreto del 1830 e dismessi ormai da tempo, riprenderanno vita per offrire ospitalità ai turisti di passaggio attraverso un’operazione lanciata dall’Anas (in collaborazione con i Ministeri dei Beni culturali e dell’Infrastrutture e con l’Agenzia del Demanio).

L’operazione in questa prima fase interessa trenta delle 1.244 case cantoniere sparse in tutta Italia. Quattro si trovano nel Bresciano: a Toscolano Maderno, Limone, Salò e Ponte di Legno. Per questi immobili, che l’Anas si impegna a ristrutturare in chiave eco-sostenibile, è già iniziata la ricerca dei nuovi gestori: il bando pubblicato di recente è disponibile sul sito internet www.case-cantoniere.it.

Le nuove piccole oasi per chi è in viaggio alla scoperta delle bellezze dell’Italia dovranno garantire alcuni servizi base, come pernottamento, bar e ristoro, wi-fi gratuita, postazioni di ricarica per i veicoli elettrici e info-point turistico. Le case cantoniere di Ponte di Legno e Salò potranno ospitare anche un ristorante. In quelle di Toscolano Maderno e Limone sono invece previsti solo punti ristoro. 

Per Salò è già stato abbozzato un progetto pilota, che prevede l'utilizzo della casa cantoniera come struttura ricettiva e del magazzino adiacente come locale per la ristorazione. Nel dettaglio la casa (composta da due piani fuori terra e un seminterrato) potrà disporre di sette stanze da letto con bagno. Al piano terra ci saranno la reception e la sala colazioni, nel sottotetto è stata invece immaginata una sauna.

In questa prima fase l’Anas investirà circa 7,5 milioni di euro. Alla gara di assegnazione degli immobili potranno partecipare start up, consorzi, cooperative, associazioni o singoli imprenditori. I vincitori riceveranno in concessione gli spazi per 10 anni. Salvo imprevisti le prime case cantoniere dovrebbero riaprire già la prossima estate

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