Garda

Buio in sala giochi per commettere la rapina

I malviventi prima fanno saltare la corrente e poi costringono il gestore ad aprire la cassaforte
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Informati, calmi, organizzati, insomma dei professionisti della rapina. Sono entrati in azione nella notte fra lunedì e martedì nella sala giochi «Millionaire» che apre i battenti in via Adua, dietro il complesso commerciale «Le Vele».

Armati e col volto travisato, i malviventi (si pensa fossero in tre, due italiani sui 40 anni) hanno fatto ricorso ad un espediente semplice quanto efficace per mettere a segno la rapina che ha fruttato un bottino di circa 5mila euro, coperti da assicurazione. Infatti hanno raggiunto il quadro che fornisce la corrente elettrica al vasto complesso di uffici e negozi e, scavalcato un basso cancello, hanno semplicemente abbassato la levetta togliendo l'energia elettrica all'intero stabile. Mancavano pochi minuti alle 2 del mattino quando il gestore della sala giochi, un 32enne residente nella cittadina, rimasto con la sala al buio ha pensato ad un guasto o ad un salto di corrente e dunque di fare un controllo proprio ai contatori.

«Sono uscito dalla sala - ha raccontato - ho fatto due passi e mi sono trovato davanti due uomini travisati; uno aveva il volto coperto da passamontagna, l'altro da cappellino e bandana da motociclista. Il primo mi ha puntato la pistola e mi ha detto: "Stai calmo e non ti succede niente". Siamo rientrati in sala. Sapevano già dove andare. Mi hanno portato nell'ufficio e costretto ad aprire con la chiave la cassaforte». Una volta entrati in possesso del denaro, i rapinatori hanno chiuso a chiave il gestore nel locale adiacente la sala giochi vera e propria. Mancando l'energia elettrica risultavano fuori servizio sia il telefono fisso che il computer.

Fortuna ha voluto che nella saletta attigua il giovane avesse da poco messo in carica il cellulare. Così con il telefonino ha potuto dare l'allarme alla vigilanza che ha mandato una pattuglia che ha provveduto a liberarlo. Contestualmente è stato dato l'allarme ai carabinieri che sono intervenuti per gli accertamenti.

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