Garda

Bombe nel lago, chiuso il parco del Laghetto a Desenzano

Già domani si presume che saranno fatti brillare i tre ordigni
Il parco del Laghetto a Desenzano © www.giornaledibrescia.it
Il parco del Laghetto a Desenzano © www.giornaledibrescia.it
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Desenzano: Parco del Laghetto chiuso fino all’intervento dell’Esercito, porto Vecchio «semi chiuso» fino a quello della Marina. E oggi, lunedì, si dovrebbe sciogliere il nodo dei tempi: quando, insomma, i tre ordigni già ripescati dal lago di Garda sabato mattina saranno fatti brillare e quando interverranno i sub per verificare cosa effettivamente sia ancora adagiato sul fondale.

Questione comunque di poco tempo: per organizzare questo genere di attività di solito non servono che pochi giorni. Già domani si presume che saranno fatti brillare i tre ordigni e per vedere la Marina al porto Vecchio non si dovrebbe andare molto più in là.

Le ordinanze

Intanto il sindaco Guido Malinverno ha firmato due ordinanze. Con la prima ha vietato la navigazione, la balneazione, la pesca e ogni altra attività in un raggio di venti metri dai due punti in cui altri ordigni sommersi sembra fossero stati individuati. Non ha chiuso il porto, ma quasi. E lì indagheranno i militari del Comando raggruppamento subacquei e incursori (Comsubin) di base a Porto Venere. In una seconda fase (seconda, ma non più lontana nel tempo) recupereranno gli ordigni che eventualmente saranno ritrovati e poi li consegneranno agli artificieri dell’Esercito per lo stoccaggio e la successiva distruzione.

Lo stoccaggio è direttamente collegato alla seconda ordinanza firmata dal sindaco, quella con cui sabato sera ha vietato l’accesso all’intero parco del Laghetto: proprio nel parco, infatti, sono stati collocati gli ordigni, in condizioni di piena sicurezza, rinvenuti sabato mattina. Questione di metri: calcolate le distanze di sicurezza da immobili e infrastrutture sulla base delle specifiche caratteristiche delle singole bombe, il parco del Laghetto è risultato essere l’unica alternativa praticabile. Da qui l’ordinanza di chiusura.

Dove invece gli ordigni saranno fatti brillare non è ancora stato stabilito: generalmente gli artificieri effettuano questo tipo di operazioni all’interno di cave o sedimi analoghi (in passato ci si era spostati in una cava di Lonato), ma questo aspetto della bonifica sarà valutato oggi di concerto con la Prefettura.

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