Garda

Bimba annegata in piscina a Lonato, stava giocando con i cugini

La disgrazia è accaduta venerdì sera nella casa dei nonni. La piccola Eva Rambotti aveva due anni
Una veduta aerea di Lonato del Garda, paese in cui è avvenuta la tragedia - © www.giornaledibrescia.it
Una veduta aerea di Lonato del Garda, paese in cui è avvenuta la tragedia - © www.giornaledibrescia.it
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La tragedia si è consumata in un istante. La serata di festa in famiglia a Lonato del Garda si è in un attimo trasformata in un incubo per tutti. Una bimba esanime in piscina, il tentativo di rianimazione, due giorni di speranza e di lotta per la vita fino al più tragico degli epiloghi. Il cuore della piccola ha smesso di battere ieri mattina e tutta la famiglia è precipitata nello sconforto e nel dolore.

La piccola Eva Rambotti, due anni ancora da compiere, è spirata nella notte tra domenica e lunedì nel centro di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale Civile di Brescia dove era arrivata in elisoccorso venerdì sera, dopo che era caduta nella piscina della casa dei nonni.

L’incidente

Sono stati i carabinieri a raccogliere le testimonianze dei familiari della bambina e quindi a ricostruire la dinamica dell’incidente. Purtroppo tutto è apparso chiarissimo ed insieme terribile in pochi minuti. Non ci sarà autopsia e la piccola salma è stata restituita alla famiglia.

Venerdì sera nella frazione San Tommaso la famiglia Rambotti è riunita per cena. Un gruppo numeroso ed abituato a stare insieme, i bambini giocano in giardino mentre gli adulti sono insieme attorno al tavolo. Pochi minuti dopo le 20 uno degli zii della piccola nota qualcosa sul pelo dell’acqua della piscina del giardino, intuisce quello che potrebbe essere successo e corre insieme a tutti gli altri parenti a bordo vasca. In un attimo la piccola è fuori ma ha perso conoscenza, rimane a terra esanime.

In un istante partono le chiamate di soccorso e dalla centrale unica dell’emergenza sanitaria vengono inviati i medici e gli infermieri più vicini oltre all’elisoccorso per un rapido trasferimento della bambina nel centro di rianimazione pediatrica più adeguato.

Due giorni di lotta

In un primo momento le operazioni di rianimazione hanno dato l’esito sperato: la piccola è stata trasferita in ospedale in condizioni critiche ma stabili. Per due giorni è rimasta aggrappata alla vita ma non ce l’ha più fatta e il suo cuore si è fermato. Come prassi in questi casi i carabinieri hanno aperto un fascicolo, al momento non ci sono indagati e il fatto, dal punto di vista giudiziario, risulta del tutto acclarato.

La dinamica è stata chiara fin dai primi minuti. Giocando in giardino la piccola ha eluso la sorveglianza degli adulti ed è caduta in piscina. In pochissimi minuti i familiari si sono accorti della sua mancanza e hanno lanciato l’allarme mettendo immediatamente in movimento la macchina dei soccorsi: due giorni di tentativi di strappare la bambina alla morte sono stati però purtroppo inutili e la piccola è spirata.

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