Garda

Benaco, deflusso ridotto per limitare la piena del Po

Nel lago al momento entra più acqua di quanta ne esca, ma non c’è allarme per i livelli
Sul grande fiume: così si presentava ieri mattina la sede dell’Aipo, l’Agenzia interregionale per il Po, a Boretto Po, in provincia di Reggio Emilia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Sul grande fiume: così si presentava ieri mattina la sede dell’Aipo, l’Agenzia interregionale per il Po, a Boretto Po, in provincia di Reggio Emilia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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È allerta rossa per la piena del Po e anche il lago di Garda è chiamato a fare la sua parte. Dalle 10.45 di ieri il deflusso di acqua in uscita dallo sbarramento regolatore di Salionze, sul Mincio, è stato ridotto da 150 a 120 metri cubi al secondo.

«Il Mincio e il Po - spiega il segretario generale della Comunità del Garda, Lucio Ceresa - sono al massimo della portata e ci è stata chiesta una decisa riduzione del deflusso. Abbiamo ottenuto di passare da 150 a 120 metri cubi al secondo, anche se sono forti le pressioni a valle per una più consistente riduzione».

Il livello del Garda ieri si assestava a 120 centimetri sullo zero idrometrico, 2 centimetri in meno rispetto a martedì. Un calo dovuto alla tregua temporanea concessa dal maltempo nelle giornate di lunedì e martedì. Di positivo c’è che, dopo la perturbazione di ieri, si prevede ancora qualche giorno senza pioggia. Va detto che livello a 120 centimetri è ancora lontano dalla soglia d’allarme: da disciplinare la quota massima è fissata a 135 centimetri. Ma, d’altra parte, siamo solo alla fine del mese di novembre, con tutto l’inverno ancora davanti.

«C’è ancora margine - ribadisce Ceresa -, ma il manto nevoso eccezionale presente a monte rappresenta un potenziale da tenere in considerazione con estrema attenzione». Nel lago entra più acqua di quanta ne esce: a fronte di un deflusso di 120 metri cubi al secondo, nella giornata di ieri l’afflusso si assestava a 168,8 mc/s. Il tasso di riempimento del lago è all’89,3%. Numeri che indicano una situazione non certo drammatica, ma che impongono attenzione, specie in considerazione del fatto che siamo solo a fine autunno e che sui monti del bacino idrografico è già caduta una quantità eccezionale di neve, che prima o poi si scioglierà.

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