Garda

Bedizzole, la «chiesetta» del parco diventa caffè letterario

Nel parco di villa Boschi, sede della biblioteca, sarà restaurata
Noto come «chiesetta» in realtà non è mai stato luogo di culto
Noto come «chiesetta» in realtà non è mai stato luogo di culto
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Trasformare il rustico nel parco di villa Boschi, che a tutta prima sembra una chiesetta, in un locale con tutti i crismi: un caffè letterario, magari, che possa essere d’attrattiva per incrementare la fruizione del parchetto del palazzo che ospita la biblioteca e, perché no, essere punto d’appoggio nel corso degli eventi che proprio nel parco hanno spesso avuto luogo. E certamente avranno in futuro.

È l’obiettivo dell’Amministrazione comunale di Bedizzole, che ha fatto predisporre un progetto di fattibilità tecnica ed economica proprio per raggiungerlo: l’importo previsto per i lavori ammonta a 360mila euro. Il piccolo edificio in questione è annesso alla villa padronale del Seicento che ospita la biblioteca comunale. Nonostante sia noto come «chiesetta», nulla nella sua storia dimostra che sia mai stato un edificio di culto. Si pensa, piuttosto, che sia stato semplicemente riattato con le fattezze di una piccola cappella, ma che di fatto sia stato in passato impiegato come rustico agricolo.

Il Comune ha acquistato villa e «chiesetta» negli anni Novanta dal Comune di Milano: ha proceduto riqualificando la villa e spostandovi la biblioteca, ma la chiesetta è rimasta tale e quale fino a oggi. È giunto dunque il momento di metterci mano. L’intento è restaurarla e riqualificarla, valorizzandola di per se stessa. Come? Il piccolo edificio dovrebbe diventare uno spazio a supporto delle attività ricreative e culturali che si svolgono in biblioteca e nel parco. Ma dovrebbe anche essere «indipendente» dalla biblioteca, in termini di gestione e orari di apertura al pubblico, in modo da arricchire il parco e incrementarne la fruizione.

Pandemia e restrizioni a parte, il parco è stato palcoscenico naturale di numerosi eventi organizzati proprio lì: concerti, cinema all’aperto, cene in bianco per esempio. E continuerà a esserlo in futuro. Lo spazio offerto dalla chiesetta, dunque, dovrebbe diventare una sorta di caffè letterario, un chioschetto aperto al pubblico. Per farlo si renderà necessario dotarlo di servizi igienici e di un dehor adeguato. 

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