Garda

Autosaloni fantasma, «Perché non sono stati fermati prima?»

Lo sfogo di alcune delle persone truffate nel salone gemello di quello scoperto a Desenzano
Il salone chiuso e senza auto. Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Il salone chiuso e senza auto. Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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La tecnica era la stessa. Le analogie bastavano ad accostare le due truffe: il salone svanito in una notte a Desenzano alla fine del 2018, Autoclub, era la fotocopia di quello sparito altrettanto rapidamente a Palazzolo sull’Oglio all’inizio di giugno del 2019.

Ieri la notizia è rimbalzata sui siti di informazione e sui social e in redazione sono arrivate le conferme di alcune delle persone che sono state truffate da Automanuel. Le vittime infatti sono in contatto tramite gli avvocati che li seguono e gruppi whatsApp appositamente costituiti. I dati si sono diffusi rapidamente e la rabbia, in alcuni casi, è montata.

I nomi dei promotori della truffa sono gli stessi. «Li abbiamo riconosciuti nelle foto che ci hanno fatto vedere in caserma - racconta una donna che ha perso 16mila euro per una Audi Station Wagon che non ha mai potuto portare a casa - e scoprire che sei mesi prima di truffare noi avevano fatto la stessa cosa è stato un nuovo dolore. Non era possibile fermarli prima?»

Le indagini del commissariato della Polizia di Stato di Desenzano hanno portato agli arresti domiciliari sei persone mentre una settima resta indagata. Per quello che riguarda Automanuel, le indagini sono ancora in corso e dalla Compagnia carabinieri di Chiari, che ha raccolto una dozzina di denunce, non trapela nulla di più. Non è dunque escluso che la Procura della Repubblica abbia attività in corso e che nelle prossime settimane il conto con la giustizia del gruppo sia destinato ad appesantirsi ulteriormente.

Le persone individuate dal Commissariato di Desenzano sono infatti «riconducibili ad un unico gruppo di origine rom con alle spalle numerosi precedenti specifici e caratterizzati da un elevato grado di professionalità nel delinquere e una spiccata propensione a commettere reati», tutti residenti in provincia di Bergamo e conosciuti per reati anche violenti.

 

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