Arretrati Ici: il Comune chiede al sindaco 2.250 euro

C’è anche il sindaco della cittadina Alessandro Mattinzoli fra gli oltre mille destinatari di accertamento per il mancato versamento dell’Ici. Ed è lo stesso primo cittadino a dare la notizia ed a fornire i particolari del suo caso, destinato probabilmente a suscitare non pochi strascichi polemici anche in considerazione del fatto che, ormai, nella penisola si è in clima preelettorale in vista delle prossime amministrative di maggio.
«Sì - dichiara Mattinzoli -, ho ricevuto nei giorni scorsi per posta, come numerosi altri sirmionesi, un accertamento Ici riguardante l’anno 2008. Mi è stato contestato il mancato versamento di 2.250 euro perché l’appartamento non è stato considerato prima casa, cioè esente, bensì seconda casa. Voglio innanzitutto premettere che non sono e non mi sento un evasore. Anche per questo motivo ho deciso di rendere pubblica la notizia. Perché per una cifra di questo genere mai e poi mai rischierei di mettere a repentaglio la mia reputazione. Il fatto è che il commercialista che cura la predisposizione dei pagamenti dei miei tributi ha sempre ritenuto che l’Ici su quell’appartamento non fosse dovuta, essendo la mia prima ed unica casa di proprietà. Cosa che ho spiegato anche in Consiglio comunale rispondendo ad un’interrogazione.
«L’abitazione - continua - si trova in centro storico, è ammobiliata e nel 2008 qui avevo la mia residenza. Era libera ed a mia disposizione, cioè non affittata; per motivi di comodità e di vicinanza con il mio lavoro dormivo in un alloggio di proprietà di mia madre fuori dal centro storico, con le utenze da molti anni a me intestate, dove è stata pagata l’Ici come seconda casa perché a Sirmione da molto tempo l’Ici sulla prima casa non si è mai pagata. Ora ho ricevuto l’accertamento. Se fossi un cittadino e basta farei ricorso. Essendo il sindaco e avvicinandosi le elezioni, per evitare qualsiasi strumentalizzazione politica di basso rango, sto valutando il da farsi. Dai pareri raccolti da più esperti il mio risulterebbe essere un caso limite, non solo a Sirmione, con orientamenti differenti. Nei prossimi giorni valuterò cosa fare».
Insomma, si tratta di stabilire se l’appartamento dove risiedeva il sindaco si può considerare prima oppure seconda casa. E data la particolare situazione del primo cittadino non è da escludere una soluzione doppia: cioè pagamento di quanto richiesto e contestuale ricorso per appurare se effettivamente l’Ici andava corrisposta.
Il sindaco risulta essere in buona compagnia. Il Comune di Sirmione nel 2013 ha infatti formulato ben 1.086 accertamenti relativi all’imposta comunale sugli immobili degli anni fra il 2008 e 2011 (più qualche verifica del 2007) per un valore di 827.814 euro. Nessuno però avrebbe le stesse caratteristiche di quello inoltrato al primo cittadino, a conferma della sua singolarità a Sirmione e non solo.
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