Addio curva pericolosa: il cavalcavia di Desenzano sarà ampliato

Diciassette lunghi, lunghissimi anni. Il Comune di Desenzano incasserà finalmente i 200mila euro circa di oneri vari che gli spettano per «l’operazione Faustinella» e, soprattutto, il cavalcavia sulla tangenziale di fronte alla Cameo sarà ingrandito e messo in sicurezza: pericoloso «serpentone» addio, pedoni e bici potranno percorrerlo senza fare gli scongiuri ogni volta.
Siamo alla fine di un percorso che va avanti dal 2002, quando si cominciò a parlare dei capannoni che avrebbero dovuto appunto sorgere in località Faustinella: per intenderci, quelli poi effettivamente sorti e che comprendono un’area di circa 16 mila metri quadrati attorno a quello che oggi è il polo logistico di Penny Market. La prima convenzione con il Comune è del 2004: diciassette anni fa, appunto, e in questi anni mai è stata perfezionata. I capannoni sono stati tirati su, ma mancavano all’appello una buona parte di oneri vari (lo si accennava, circa 200mila euro) e «l’opera di compensazione», vale a dire l’ampliamento del cavalcavia fronte Cameo di cui sopra: intervento del valore di circa 500mila euro.
La società che a suo tempo realizzò l’operazione ora vende e l’acquirente, per perfezionare l’acquisto, esige che ogni tassello del puzzle sia al suo posto: da qui la recente delibera del Consiglio comunale che inserisce tra i beni alienabili due «ritagli», reliquati stradali pari a 67 metri quadrati rimasti di proprietà comunale che ora si cedono alla nuova proprietà dell’area; da qui il rinnovato impegno da parte della società che ora vende a rispettare le «promesse» della convenzione del 2004.
Se vuol vendere, di fatto, ora deve necessariamente perfezionarla. Versando dunque tutti gli oneri dovuti e realizzando l’ampliamento del cavalcavia, ora estremamente pericoloso: «Dopo diciassette anni - è il commento del sindaco, Guido Malinverno - riusciamo a chiudere la questione. Il procedimento è stato lungo e impegnativo, ma portiamo a casa un ottimo risultato». Concorde la minoranza: «È il momento giusto - per Maurizio Maffi, Pd - per mettere una pietra tombale sulla vicenda».
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