Garda

Acqua contaminata, malumore sul web dopo l’incontro

Polemiche a seguito delle spiegazioni fornite sulla vicenda del caso Norovirus
INCONTRO SULL'ACQUA
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Poca tempestività, poche risposte, poca chiarezza: sono queste le «accuse» che vanno per la maggiore tra i feliciani. Pochi, a loro volta, i cittadini di San Felice rimasti soddisfatti dagli esiti dell’incontro pubblico organizzato dall’amministrazione comunale lunedì sera per aggiornarli sulla situazione acqua.

Un aggiornamento utile sì per chiarire cosa si stia facendo per tutelare la salute pubblica e cosa si farà in futuro (è stato per esempio annunciato il potenziamento dell’attuale sistema di depurazione con l’ozono, e il sindaco ha chiesto il supporto della Regione), ma ritenuto dai presenti poco concreto, «perché non ha dato date di scadenza dell’emergenza né spiegazioni su cosa sia effettivamente capitato all’acquedotto feliciano».

Sul perché, insomma, nonostante sia «il più controllato della Provincia», nel sistema idrico del paese siano state trovate tracce di Norovirus: «Sarà valutato dagli enti competenti dopo l’emergenza», aveva spiegato il sindaco Paolo Rosa. Qualcuno l’incontro l’ha postato in diretta su Facebook e i commenti hanno superato quota trecento: apprezzato lo spirito di un confronto con i tecnici di Acque Bresciane e Ats, è stato mal digerito il fatto che l’incontro sia giunto dodici giorni dopo l’insorgere del problema, ossia dell’ordinanza del 28 giugno che ha chiuso i rubinetti del paese.

Nel frattempo, ha rilevato anche l’ex consigliere comunale Bruno Bordignon, «i cittadini sono stati lasciati in balia di loro stessi, senza alcun’altra spiegazione o chiarimenti ove si presentavano dei dubbi». Dallo stesso Bordignon anche il suggerimento di istituire un numero telefonico dedicato: «Poteva servire anche per le persone anziane sole e prive di mezzi di trasporto, che si sono dovute arrangiare, e per fornire delucidazioni sulle misure igieniche e di prevenzione da adottarsi».

 

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