Vivaldini: «Voglio un’Europa confederale senza interferire con i Governi nazionali»

Stefano Zanotti
Sindaca e consigliera in Broletto corre per FdI: «I diritti non è tema per l’Ue ognuno ha i suoi valori»
Mariateresa Vivaldini, candidata con Fratelli d'Italia
Mariateresa Vivaldini, candidata con Fratelli d'Italia
AA

Cinquantasei anni e una vita dedicata alla politica sul territorio. Mariateresa Vivaldini è sindaca di Pavone Mella dal 2014 e ricopre ruoli istituzionali in Provincia dal 2004: in Broletto è stata assessora ai Lavori pubblici e alla sicurezza stradale, mentre ora è consigliera con delega all’Ambiente, all’energia, all’attività estrattive e alla programmazione europea.

Candidata con Fratelli d’Italia alle prossime elezioni europee, ha l’obiettivo di stare «accanto alle famiglie, ai giovani, ai soggetti fragili, alle imprese, ai lavoratori, al terzo settore, al mondo agricolo, venatorio e piscatorio».

Perché ha deciso di accettare questa candidatura?

La mia è stata una vita fatta di sfide. E non ho paura di affrontarne di nuove. Ovviamente non è stata una scelta casuale: alle Regionali in tre settimane ho ottenuto quasi 4.600 voti e il partito mi ha dato quest’opportunità. Ho la possibilità di farcela. Se i bresciani vogliono un eurodeputato del territorio, scrivere il mio nome è la cosa più utile da fare. Sono bresciana doc, sono sindaco, so amministrare e ho esperienza.

Arrivo da una realtà agricola e vorrei aiutare tutto il settore che continua ad essere vessato: dobbiamo difendere il made in Italy, dire no alla carne sintetica e no alle farine d’insetti. Vogliamo un’Europa che si occupi della politica estera e della difesa, e che lasci agli Stati la possibilità di gestire la loro economia e le questioni interne. Giorgia Meloni ha parlato di una confederazione, che deve lavorare sui temi principali senza interferire con i lavori dei Governi nazionali. Con il Piano Mattei potremmo lavorare sull’immigrazione, dando agli abitanti del continente africano la possibilità di scelta: andremmo là a costruire e formare senza un intento predatorio.

Quindi l’Europa non dovrebbe intervenire nemmeno quando negli Stati membri vengono violati i diritti civili?

Non sono temi che riguardano l’Europa e secondo me è corretto così. Nemmeno l’aborto è un tema al quale si deve interessare l’Unione. Noi non neghiamo i diritti a nessuno e sappiamo quali sono i nostri valori: ci batteremo per la libertà, ma non significa essere d’accordo con tutto ciò che vuole il manifesto Lgbtqia+.

Lei pensa che l’ideologia della sinistra stia rovinando il nostro comparto agricolo?

Non solo, anche quello industriale. Non siamo pronti a questa sfida elettrica perché batterie e microchip vengono costruiti in Cina e a Taiwan: passeremmo quindi dalla dipendenza del gas a quella dell’elettrico, senza che le nostre aziende abbiano il tempo di adeguarsi. È importante capire che non può esserci sostenibilità ambientale senza quella economica e sociale. Non possiamo lasciare indietro neanche l’ultima delle famiglie.

Oltretutto siamo i responsabili solo del 7% delle emissioni di Co2 al mondo e non possiamo salvare il pianeta da soli. In Cina viene costruita la più grande centrale a carbone del mondo e in Europa spingiamo le fabbriche a chiudere: avremo dei grandi prati verdi e tanta gente a casa che muore di fame. Sono un amministratore e un agricoltore, in Parlamento potrei intervenire con cognizione per snellire un’istituzione incancrenita nella sua burocrazia. Io rivoglio l’agricoltore imprenditore.

Un altro tema per lei fondamentale è la famiglia, come si lavora in Europa per ridurre la denatalità?

Noi abbiamo una generazione in meno. È innegabile. Il nostro lavoro dev’essere focalizzato sui giovani, che non devono fare i conti con lo stipendio per decidere quanti figli avere: servono politiche utili a garantire sussistenza dalla nascita fino all’università, non i bonus una tantum. Se i finanziamenti sono strutturali gli Stati possono stare più vicini alla famiglia.

Che visione ha della guerra in Ucraina?

L’Italia deve prendere esempio dagli ucraini: loro non vogliono sottomettersi e noi stiamo aiutando una nazione che vuole rimanere libera. L’Europa deve intervenire per la pace, ma i giovani devono comprendere il sacrificio e l’esempio che i cittadini ucraini stanno dando a tutti.

Cosa risponde a chi dice che c’è il pericolo di un’ascesa dell’estrema destra in Europa?

Io sono d’estrazione democristiana e ho un passato in Forza Italia: arrivata in Fratelli d’Italia nessuno mi ha chiesto di cambiare. Il partito contempla la destra storica e il cattolicesimo riformista contro una sinistra progressista: siamo tutti qui per il bene dell’Italia, senza dover cambiare i nostri valori.

Per questi valori non era importante essere in piazza Loggia nel giorno del 50esimo anniversario della Strage?

Sì, adesso mi metto la fascia tricolore e vado dal presidente Mattarella. // 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.