La Lega a sorpresa candida Simona Bordonali al fianco di Oscar Lancini

A chiamarla è stato direttamente il segretario federale Matteo Salvini, perché voleva garantito il tandem tanto sulla nostra provincia quanto su quella di Bergamo
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A chiamarla è stato direttamente il segretario federale Matteo Salvini, perché tanto sulla nostra provincia quanto su quella di Bergamo il tandem, e quindi la rappresentanza, uomo-donna lo voleva garantito. E così, in vista delle Europee dell’8 e 9 giugno, la Lega bresciana lancia una candidatura inattesa: se infatti la corsa dell’eurodeputato uscente Oscar Lancini era scontata, a giocarsela sarà anche l’on. Simona Bordonali. Ad annunciarlo, ieri nella sede storica della Lega, con lei c’erano anche i segretari provinciale, Roberta Sisti, e cittadino, Michele Maggi, oltre che il responsabile degli enti locali Igor Zacchi.

Quella per la conquista dell’Europa, del resto, in casa centrodestra (ma in special modo tra Carroccio e Fdi) sarà una lotta intestina senza esclusione di colpi e Salvini ha bisogno di incassare il maggior numero di preferenze e di uscire a testa alta, specie dopo il boom della scorsa tornata, quando il partito aveva incassato il 34,3% a livello nazionale, arrivando addirittura a piazzarsi come primo partito a Brescia con il 49,5% dei consensi (due, nel 2019, gli eletti bresciani: Lancini appunto e Stefania Zambelli, oggi candidata con Forza Italia).

Ora una soglia psicologica «non c’è - dice Bordonali - ma è chiaro che si corre per vincere. Sarà importante far comprendere che la Lega è l’unica alternativa al governo di sinistra di Ursula von der Leyen. Sarebbe importante - è il messaggio trasversale - ricostruire anche in Europa il centrodestra di governo. Vogliamo un’Europa diversa, che riconosca le peculiarità e le unicità dei Paesi che la compongono».

Lo snodo ambientale

A partire dallo snodo ambientale: «Vogliamo portare più brescianità in Europa e abbattere l’ideologia green che ostacola la produttività delle nostre imprese e aziende agricole». Aggiunge Lancini (al telefono): «Spesso in Europa ci troviamo a combattere con norme e micro regole che vanno a penalizzare le nostre aziende e questo a causa del pensiero unico legato all’ambiente: penso anche alla direttiva sulle case green che va a svalutare un bene per noi prezioso». Proprio Lancini, per rilanciare la sua candidatura, sta distribuendo «Lancini in Europa», un gioco dell’oca con dadi e segnaposto. Sul tabellone alcune caselle sono dedicate alla carne sintetica, al «vino taroccato», «all’immigrazione illegale»: la casella 17, invece, è dedicata a Greta Thumberg.

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