Partiti faccia a faccia: iniziano le trattative per Provincia e Comunità Montane

Per il Broletto rispunta l’idea del «listone unitario». Negli enti comprensoriali FdI punta all’asse con Iv e Azione
Loading video...
Elezioni, tra bilanci e nuove geografie
AA

Leccate le ferite e festeggiate le vittorie (attese e non), le segreterie hanno iniziato a fare i conti e - per dirla non in politichese - «siamo lì lì». Sfogliate le giornate elettorali e incassato il verdetto dello spoglio, inizia insomma subito il secondo tempo di queste Amministrative 2024, che si chiama operazione Broletto.

E siccome la riforma che dovrebbe riportare le Province all’antico, con l’elezione diretta di Consiglio e presidente, pare farsi sempre più lontana, il primo passo è mettersi alla scrivania, elenchi e nominativi alla mano, e guardare i numeri. Perché è da quelli che dipenderà il disegno dell’Aula che verrà.

E verrà presto: il voto ponderato che, per mano dei rappresentanti dei territori (alias: consiglieri), designerà i delegati del nuovo Broletto è già segnato sul calendario per il 29 settembre. Per questo, specie con la pausa estiva di mezzo, partiti e coalizioni non intendono farsi trovare impreparati e iniziano a programmare l’agenda così da arrivare, tra il finire di questa settimana e la prossima, a riunirsi vis a vis per soppesare le alternative.

Equilibri

Non è un caso che lunedì tutti gli schieramenti abbiano preso tempo: prima di azzardare una strategia abborracciata, era necessario avere per le mani dati certi.

L’istantanea che esce dai seggi, in chiave politica, è la seguente: restando sui 144 Comuni al voto, il centrosinistra guadagna più terreno, ma in termini assoluti non è ancora abbastanza (anche se per un soffio) per essere autosufficiente e ottenere la maggioranza nel Consiglio provinciale. C’è poi un altro aspetto: l’incognita e l’imprevedibilità del voto delle tante (nuove) liste civiche. Dall’altro lato, il centrodestra a guida Fratelli d’Italia ha tutto l’interesse a tenersi stretto lo scranno della presidenza.

L’obiettivo del partito della premier è dunque blindare Emanuele Moraschini fino alla scadenza, ossia il 2027 (Roma è stata chiara: la riforma per l’elezione diretta convince tutti, ma ad oggi è orfana di fondi).

Sulla base di questo affresco politico, all’interno di entrambe le compagini, inizia a farsi largo l’idea di non lasciare la vecchia strada per la nuova. Che tradotto in pratica significa proporre il bis del «listone unico», l’accordo bipartisan che aveva portato appunto all’incoronazione di Moraschini come presidente «della transizione» (dall’attuale sistema all’elezione diretta del Broletto). I due partiti di maggioranza relativa, FdI e Pd, non disdegnano questa opzione, ma bisognerà capire cosa ne pensano gli alleati. Specie perché in casa centrodestra, sullo sfondo, c’è un ulteriore dossier: le Comunità Montane, a cui il partito della premier guarda con attenzione.

Campi larghi

Avendo scelto la linea della continuità sulle ricandidature dei sindaci uscenti (la maggior parte leghisti), Fratelli d’Italia sente di avere un credito di rappresentanza da riscuotere. Senza contare che gli enti comprensoriali rappresentano un’opportunità anche per costruire nuove alleanze. L’emblema è la Valtrompia, dove l’asse con Italia Viva è già realtà, ma l’obiettivo è tentare un campo largo di centrodestra «facendo la corte» ad Azione.

(Anche) per questa ragione i grattacapi maggiori si dovranno sciogliere nel tavolo del centrosinistra. Gli elementi di partenza sono tre. Primo: la Sinistra non intende sostenere il listone unitario («siamo assolutamente contrari» non fatica a dire Luca Trentini). Secondo: Italia Viva è già uscita da quel tavolo di lavoro. Terzo: Azione (politicamente) «non si sente tanto bene» e vista la batosta elettorale c’è chi inizia a spazientirsi di queste alleanze variabili e chiede di chiarire da che parte sta, in definitiva, il partito col trolley.

Il Pd, come spesso accade, si troverà a fare insieme l’arbitro e il perno federatore: dovrà capire se cercare di tenere insieme il campo largo del centrosinistra, oppure optare per un sicuro patto politico col centrodestra fino al 2027.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.