Economia

Vino e metalli, i distretti bresciani si confermano locomotiva dell’Italia

Il Rapporto annuale di Intesa Sanpaolo riporta i due comparti provinciali tra i top 10 del Belpaese
Il distretto Metalli Brescia resta tra i più performanti d'Italia - © www.giornaledibrescia.it
Il distretto Metalli Brescia resta tra i più performanti d'Italia - © www.giornaledibrescia.it
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Nonostante il rallentamento di inizio anno, i distretti del commercio sono pronti a ripartire, e ancora una volta la Lombardia (con 8 distretti su 25) e Brescia (con 3 distretti su 8) si confermano «locomotiva» del Paese. A evidenziarlo è la 15esima edizione del Rapporto annuale che la Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo dedica all’evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali appunto, approfondendo questa volta (è aggiornato a luglio 2023) la velocità di recupero dopo il crollo del 2020 ed indagando le priorità future.

Numeri alla mano, il report mostra come appunto tra i 25 distretti migliori per crescita, redditività e patrimonializzazione, la Lombardia giochi la parte del leone con 8 presenze, di cui 3 bresciane. E se il primato è assegnato alle aziende del distretto della gomma del Sebino Bergamasco (grazie ai risultati molto positivi di marginalità, patrimonializzazione e fatturato), che vanta peraltro proficue sinergie nella nostra provincia. Tra i primi 10 si trovano anche i vini e distillati del bresciano (in 7° posizione) che hanno mostrato una significativa crescita del fatturato sia nel breve, sia nel lungo periodo e margini unitari elevati e i metalli di Brescia (in 9°) che si distinguono per livello dei margini unitarie.

La panoramica

Gli altri distretti lombardi primeggiano anche loro su più fronti: la metalmeccanica di Lecco per margini unitari (12°); i rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane per l’evoluzione positiva del fatturato nel periodo 2019-2021 (14°); il tessile e abbigliamento della Val Seriana (20°) per margini unitari e patrimonializzazione; gli articoli in gomma e materie plastiche di Varese (24°) per crescita del fatturato tra il 2019 e il 2021.

L’export dei distretti lombardi (che nel 2022 aveva registrato un aumento sul 2021 del +16,9%, chiudendo a quota 37,4 miliardi di euro) ha dunque recuperato pienamente quanto perso nel 2020, con una crescita del 25,3%, meglio della media nazionale (+14,2% sul 2021; +19,9% sul 2019). Sul risultato ha influito chiaramente il balzo dei prezzi alla produzione sui mercati internazionali (+11,9% per il manifatturiero), proseguita anche nei primi 3 mesi del 2023, seppure in rallentamento sullo stesso periodo 2022 (+6,9%).

Il risultato è complessivamente positivo per l’export dei distretti della Lombardia: l’aumento tendenziale è stato del +3,9% (pari a +350 milioni di euro) sullo stesso periodo dell’anno precedente, seppure inferiore al dato nazionale (+7,1%). La crescita maggiore in valore sul primo trimestre 2022 si è registrata verso i mercati maturi, Stati Uniti in primis, mentre si intravedono segnali di recessione in Germania. Per quanto attiene le priorità future, spiccano automazione e digitalizzazione dei processi produttivi, oltre alla sostenibilità, mentre tra le criticità la penuria di figure tecnologicamente specializzate. Tra le strategie da introdurre, emergono le politiche di welfare aziendale, capaci di attrarre e fidelizzare soprattutto se abbinate ad investimenti in tecnologia 4.0 e sostenibilità sociale.

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