Economia

Uguaglianza e lavoro: 63 realtà bresciane firmano la «Carta»

È promossa dalla Fondazione Sodalitas. Aiuta le imprese a misurare le proprie performance
Recalcati, Saccone, Ferrari e Biasca presentano la «Carta» - Foto © www.giornaledibrescia.it
Recalcati, Saccone, Ferrari e Biasca presentano la «Carta» - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Con l’obiettivo comune di ridurre le disuguaglianze nei luoghi di lavoro 63 realtà bresciane hanno firmato in questi anni la «Carta per le pari opportunità» promossa dalla Fondazione Sodalitas. E «rilanciata» ieri dal presidente della Camera di commercio Roberto Saccone affinché la sua diffusione diventi ancora più capillare: «In Italia vi aderiscono 800 realtà tra imprese, organizzazioni nonprofit e pubbliche Amministrazioni. Noi, come Camera di Commercio di Brescia, l’abbiamo firmata nel 2012. Visto il valore dei suoi contenuti, invitiamo altri a fare lo stesso».

Come spiega Luca Recalcati, consigliere responsabile dell’Area Lavoro di Sodalitas, la «Carta» è uno strumento «per la diffusione di una cultura aziendale e di politiche delle risorse umane inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità». Le realtà che la sottoscrivono si impegnano a mettere in pratica un decalogo di azioni concrete (come definire e attuare le politiche di pari opportunità partendo dal vertice, attribuire responsabilità, comunicare al personale l’impegno, i progetti, i risultati...). Inoltre «hanno la possibilità di misurare le proprie performance grazie a una checklist di autovalutazione realizzata in collaborazione con Bureau Veritas. E in base ai risultati che ottengono possono utilizzare dei "claim etici" che certificano il loro livello di gestione inclusiva per presentarsi».

In Lombardia aderiscono alla «Carta» 160 organizzazioni delle quali 63 bresciane (l’elenco è disponibile sul sito del GdB): 31 sono imprese, 7 enti pubblici e 25 appartengono al terzo settore e alla società civile. «Quella di Brescia - sottolinea Recalcati - è la seconda provincia lombarda per numero di firmatari dopo quella di Milano, che conta 67 sottoscrizioni.

La stessa Fondazione vanta tre imprese bresciane associate in cui la presenza femminile è molto forte. Si tratta di Confindustria, Acque Bresciane e Feralpi Group». Sono d’accordo con il presidente Saccone che sia necessario diffondere questo strumento di lotta alle discriminazioni (di genere, ma anche di età, religione... ) la consigliera di parità Nini Ferrari e Mariaclaudia Biasca, presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio.

«Le disuguaglianze contrastano lo sviluppo economico - commenta Nini Ferrari -. Eppure ci sono ancora ostacoli a livello di accesso al mondo del lavoro, permanenza (il 30% lascia dopo il primo figlio), carriera e salario. Non basta estendere il congedo di paternità a 10 giorni». Biasca conferma le criticità, ma anche la voglia di superarle: «È difficile, lo so, ma le donne possono fare impresa: io ho fondato ArteconNoi insieme a tre socie e abbiamo solo donne alle dipendenze - racconta lei, al nono mese di gravidanza -. Conciliare famiglia e lavoro non è facile, bisogna avere accanto persone illuminate dalla stessa visione della vita».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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