Economia

Trionfa a Londra un vino bulgaro che parla bresciano

Lo spumante metodo classico di Zizioli ha ricevuto il premio «stella nascente»
I bresciani Marco Zizioli e Anna Botti - Foto © www.giornaledibrescia.it
I bresciani Marco Zizioli e Anna Botti - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Ha vinto il premio come «rising star» a Londra al campionato del mondo degli champagne e degli spumanti. Curioso titolo mondiale, che in italiano starebbe per «stella nascente». La spettacolare «stella nascente» è uno spumante bulgaro metodo classico che nasce sui monti della Bulgaria vista Mar Nero a 380 metri di quota.

Premesso che si tratta davvero di un prodotto dalla stupefacente freschezza e dalla lunga persistenza, che ha tutte le carte in regola per confrontarsi con lo Champagne, vi chiederete che ci importa dei successi di un imprenditore casaco trapiantato in Bulgaria che produce pochissime bottiglie (20 mila l’anno) vendute localmente ad un prezzo «folle» per la zona (18 euro la bottiglia dove lo stipendio di un laureato è di 200 euro al mese). Ci importa, anzi ci inorgoglisce perché lo spumante «stella nascente» è opera di un enologo bresciano, Marco Zizioli, che si è fatto le ossa come consulente in Franciacorta dove conta un portafoglio di clienti di assoluto prestigio (che a Londra si sono accontentati della medaglia d’oro). Zizioli ha preso in mano la produzione bulgare tre anni fa.

L’imprenditore casaco (che già produceva vino con 160 ettari vitati) ha fatto un viaggio in Champagne alla ricerca di un consulente per il suo progetto. Non è stato preso sul serio. Spostandosi in Franciacorta ha trovato tutt’altra cordialità e qui ha conosciuto Zizioli. Seguendo i consigli del tecnico ha riprodotto passo passo il «metodo Franciacorta» vinificando uve Chardonnay e Pinot Nero che ha lasciato sui lieviti 60 mesi.

L’occasione per emergere è stata il Campionato del mondo degli Champagne e vini frizzanti inventato dal guru Tom Stevenson che, nel comunicare gli esiti del concorso, si è espresso così: «Tuttavia non è solo nostra missione promuovere i vini di classe mondiale, ma anche scoprire e premiare vini nuovi ed entusiasmanti dalle regioni di tutto il mondo. Così sono stato particolarmente lieto di presentare Midalidare dalla Bulgaria come campione del mondo stella nascente».

Un bel complimento, piazzato in bella mostra sulla home page del sito del concorso. Sotto i riflettori. Il concorso ha peraltro distribuito una bella messe di premi (41 trofei e decine di medaglie) equamente distribuiti in tutto il Pianeta (c’è anche uno spumante indiano ed è stato premiato anche un Lambrusco). Campione del mondo assoluto è risultato alla fine il Dom Perignon 2004, mentre miglior produttore del mondo è stata nominata la Ferrari di Trento. Per vero, e per quanto riguarda l’Italia, Stevenson è stato di manica assai larga con la Ferrari e in generale con il Trentodoc.

La Franciacorta è andata a medaglia con una pattuglia nutritissima che è impossibile citare per intero. Va detto però che il miglior spumante italiano è il franciacortino Anna Maria Clementi 2009 di Ca’ del Bosco e il miglior brut senza annata è quello di Lantieri De Paratico.

Il degno festeggiamento delle bollicine bulgare è stato abbinato alla presentazione a Capriano del Colle di un nuovo spumante «nature», cioè non dosato. Lo produce Tenuta La Vigna, la minuscola azienda di Anna Botti che è la moglie di Marco Zizioli e dove l’enologo è ovviamente il padrone di casa. Tenuta La Vigna, con 8 ettari sul Montenetto, produce 40 mila bottiglie di vino in piccola parte (6.500 bottiglie) spumante a base Chardonnay. Il nuovo spumante, che smaschera nella sua freschezza e verticalità di avere affinità di mano dell'enologo con il campione bulgaro, porta un nome importante. Il nome è quello di Ugo Botti che non è solo il fondatore dell’azienda e il padre di Anna Botti, ma anche una figura storica nella nascita della zona di Capriano come terra di qualità e non di vino dozzinale. Ugo Botti ha predicato per anni nel deserto, ma è riuscito, negli ultimi anni di vita, a vedere il Montenetto prendere la nuova strada.

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