Trafilerie Carlo Gnutti, nel 2023 le produzioni di alluminio

Vanno forte i «GnuttidiChiari», aggregazione topo-onomastica per distinguerli dagli altri Gnutti attivi in provincia che corrono parimenti. La crescita delle Trafilerie di Chiari da un lato è evidenziata dal bilancio 2021 e dall’altro dalla continuazione dello sviluppo dello stabilimento, cresciuto negli anni su un’area di oltre 250.000 metri, sviluppatosi a cavallo di due comuni (Chiari e Urago) dove, alla fine del programma, gli investimenti nel nuovo ramo d’azienda dedicato all’alluminio toccheranno complessivamente i cento milioni di euro saldamente basati su adeguate storiche disponibilità finanziarie.
Investimenti che l’azionista aveva iniziato prima della pandemia, non ha interrotto durante la pandemia, portato ormai verso il completamento dopo tre ondate, a conclusione di un progetto in cui verrà dato il via all’estrusione di alluminio, in cui ci sarà lavoro inizialmente per una sessantina di nuovi posti, che passeranno a ottanta con gli impianti a regime previsto per il 2023 («un poco in ritardo sui nostri programmi in quanto le alluvioni in Germania hanno rallentato molte produzioni e conseguentemente anche le nostre forniture» spiega Enrico Gnutti che col fratello Gianfranco guida l’azienda).
Sul mercato dell’estrusione tra un anno ci sarà un nuovo competitor in un metallo che in queste settimane sta attraversando una vera e propria bufera (da un lato la componentistica per auto che sconta aumento dei prezzi e calo della domanda da parte dei clienti, dall’altro l’edilizia che sta attraversando un magic moment in cui l’enorme richiesta di lavoro fa dimenticare qualsiasi timore sui prezzi delle materie prime a sconto dei profitti).
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.
Il nuovo impianto delle Trafilerie sorge sull’ex area Durpress e darà continuità al nucleo storico dell’azienda che a Chiari lavora dal 1947 (in cui si producono barre per valvolame e rubinetterie) e produrrà barre destinate, dopo le lavorazioni dei clienti, ad impieghi aeronautico, trattamento dell’aria, automotive e non solo. Sempre più vincolante, nel rispetto dell’esg delle Trafilerie, la «E» di environment (ambiente) in cui - ad esempio - l’impianto di depurazione della cosiddetta seconda pioggia (acqua piovana di dilavamento) presenta un dimensionamento sei volte superiore a quello previsto dalle norme.
Se il 2020 è stato per tutti un anno rallentato con 434,9 milioni di ricavi, per le Trafilerie Carlo Gnutti il bilancio chiuso al trenta giugno 2021 ha visto il valore della produzione passare a 582,9 milioni (88% realizzati in Italia) con un valore aggiunto crescere da 81,5 a 110,7 milioni ed un margine operativo lordo salire da 56,6 a 84,3 milioni. L’utile di esercizio è passato da 21,1 a 29, 6 milioni dopo aver pagato 14,4 milioni di imposte a conclusione di un anno di lavoro che Enrico Gnutti ha riassunto definendolo «un buon esercizio che prosegue tuttora».

Nel cda della società (in cui lavorano 411 persone) opera la nuova generazione con Ermanno (figlio di Gianfranco) e Carla (figlia di Enrico) Gnutti. Gli investimenti. 22,6 milioni spesi nel corso dell’esercizio, di cui 5,9 in impianti, 14,9 in immobilizzazioni, 608 in immobili industriali e 357 in attrezzature: tra questi nuova portineria, nuova palazzina direzionale, nuovi parcheggi per autotreni e dipendenti. Il prossimo bilancio, ferme le incertezze per la situazione sanitaria, se i flussi di ricavi confermeranno la tendenza positiva attuale di queste settimane il risultato d’esercizio potrà essere positivo seppur condizionato dai costi di approvvigionamento di materie prime e energia.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
