Economia

Trafilerie Gnutti: la nuova fabbrica di barre d’alluminio

Sarà pronta tra due anni: investimento di 100 milioni. Darà lavoro a 100 famiglie. I prefabbricati della Rdb
La nuova fabbrica degli Gnutti costerà 100 milioni - Foto © www.giornaledibrescia.it
La nuova fabbrica degli Gnutti costerà 100 milioni - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il colpo d’occhio farebbe emozionare chiunque, anche quei Millennial che con le linee di trafilatura hanno poca dimestichezza. Al confine tra Chiari e Urago d’Oglio, nell’area un tempo occupata dal capannone della Durpress, sta nascendo una nuova fabbrica.

Un moderno tempio del lavoro (e dell’eccellenza bresciana) che tra un paio d’anni sarà in grado di dare occupazione a oltre 100 persone. Stiamo parlando dell’impianto produttivo di estrusi e profilati di alluminio delle Trafilerie Carlo Gnutti di Chiari.

Nuova area produttiva. Il business dell’alluminio si affiancherà quindi a quello storico delle leghe di ottone che ha fatto la fortuna del gruppo guidato dai fratelli Enrico e Gianfranco Gnutti. Dopotutto, il processo di trafilatura d’alluminio non differisce molto da quello dell’ottone. Mentre estremamente interessanti sono le sinergie che si possono creare sotto il profilo commerciale (i clienti che lavorano le barre di ottone spesso lavorano anche l’alluminio).

Non a caso già da qualche anno nel sito storico di San Bernardino a Chiari è stata avviata una produzione limitata di barre di alluminio. I tecnici stanno rafforzando il loro know how e le competenze per essere pronti a realizzare barre dalle prestazioni eccellenti. Il progetto. L’investimento della famiglia Gnutti è pesante: intorno ai 100 milioni di euro.

A regime l’impianto disporrà di due linee di estrusione, forni di trattamento termico, linee di trafilatura, confezionatura e spedizione. I capannoni della Durpress sono stati abbattuti nei mesi scorsi e, proprio in queste settimane, la società RDB Italprefabbricati sta concludendo il montaggio delle prime tre campate del capannone prefabbricato pari a circa 33mila metri quadri. A lavori ultimati, come da progetto Suap, l’impianto si svilupperà su un’area di 55mila metri quadrati coperti (su un’area totale è di 151mila mq).

La struttura è composta da pannelli prefabbricati in cemento armato pre-compresso; il tetto è costituito da elementi architettonici a doppia pendenza, la forma particolare del tetto - spiegano i tecnici della RDB Italprefabbricati - permette di spezzare l’onda sonora, le travi sono una vera e propria barriera contro il propagarsi dei rumori di lavorazione; infine l’illuminazione dell’edificio sarà amplificata grazie all’uso di elementi strutturali a forma triangolare.

Nell’impianto di Urago d’Oglio verranno prodotti semilavorati in alluminio destinati esclusivamente alla lavorazione meccanica e allo stampaggio per i settori automotive, aeronautica, pneumatica e oil and gas. In particolare saranno prodotte barre tonde e esagonali ai profili; in leghe di alluminio della serie 2.000, 6.000, 7.000.

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