Terme di Sirmione, previsti 12 milioni di investimenti

«Consideriamo un dovere investire a beneficio del territorio eccezionale in cui ci troviamo, che lo scorso anno ha visto oltre 25 milioni di visitatori». Terme di Sirmione manterrà fede a questo impegno con 12 milioni di investimenti, che si aggiungono ai 3 milioni stanziati nel 2024. Lo ha annunciato ieri il presidente e amministratore delegato, Giacomo Gnutti.
«Terme di Sirmione continua a consolidare la sua crescita e si impegna in obiettivi ambiziosi - ha puntualizzato il Cavaliere del Lavoro -: distinguere sempre di più la propria prestazione nella salute confermando un forte dialogo con gli operatori di settore (medici ed istituzioni) e preparandosi, allo stesso tempo, ad affrontare investimenti per oltre 12 milioni di euro in ampliamenti di Spa & thermal garden, con uno sguardo molto attento alla gestione e crescita del personale affinché possa supportare adeguatamente lo sviluppo previsto».
Lo scorso anno, la società gardesana ha avviato un importante progetto di rebranding per la rivisitazione dell’immagine di tutti i suoi marchi e, contestualmente, ha proseguito l’adozione di tecnologie evolute (valutando anche strumenti di AI) per la gestione dei dati e l’ottimizzazione dei processi (oltre 600mila presenze/anno, milioni di utenti unici ed accessi multicanale). Non solo. Nel 2024, Terme di Sirmione ha anche implementato l’estensione della propria filiera logistica con l’acquisizione di un nuovo sito di stoccaggio. «La burocrazia e la difficile logistica del centro storico di Sirmione dilatano i tempi di realizzazione dei progetti di ampliamento, ma non fermano il nostro impegno imprenditoriale», ha assicurato Gnutti.
La formazione
Nei progetti dell’imprenditore bresciano, peraltro, non è mai trascurato l’aspetto del capitale umano. Terme di Sirmione occupa quasi 600 addetti tra dipendenti e collaboratori e il management considera «strategico» il ruolo svolto con l’academy, che nello scorso esercizio ha erogato migliaia di ore di formazione «dedicate - spiegano dalla penisola cara a Catullo - sia alla creazione di una cultura “corporate” di inclusione e rispetto della compliance che rappresenti una matrice comune tra le oltre 25 nazionalità di provenienza dei dipendenti, sia all’acquisizione di competenze tecniche ospitando anche la Summer school sul Turismo del lusso in collaborazione con Università Cattolica, iniziativa che verrà replicata nel giugno di quest’anno».
I numeri
La strategia perseguita dal Cda di Terme di Sirmione è anche sostenuta da un’ottima condizione economica e finanziaria della società. Nel 2024, la realtà controllata dalla Fgh Franco Gnutti Holding, ha registrato una crescita del fatturato del 10%, toccando quota 48,1 milioni. L’ebitda, pari a 9 milioni, vale il 18,8% dei ricavi e l’utile netto è di 3,2 milioni. «Terme di Sirmione opera nel settore termale-turistico-ricettivo a cui unisce tramite la controllata Golf Bogliaco la gestione dello storico campo da golf che ha registrato ricavi per 1.9 milioni di euro, oltre alla vendita di tre unità immobiliari per 2.1 milioni di euro», riporta una nota della società.
«Una sorgente, molteplici esperienze: questo il significato della rivisitazione dell’intero ecosistema dei marchi per abilitare il cross selling e dare coerenza all’esperienza termale nelle diverse forme in cui viene erogata - chiude il direttore generale Margherita De Angeli -. Una particolare attenzione al Cosmetics institute, che attraverso una organizzazione dedicata, continua a crescere formulando prodotti a base di sola acqua termale e molecole innovative, distribuiti sul territorio nazionale attraverso un e-commerce interamente rinnovato e negli store monomarca».
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