Superbonus, allarme costruttori: «Con la revisione svaniranno 3 cantieri su 5»
La revisione del Superbonus voluta dal Governo Meloni rischia di tagliare del 60% i progetti in campo per riqualificare il patrimonio edilizio bresciano. Non solo. Il cambio delle regole in corsa rischia di bloccare l’attività «almeno per sei mesi», visto che famiglie e assemblee di condominio dovranno rifare i conti e valutare se proseguire con i progetti. La previsione è di Massimo Deldossi, numero uno dei costruttori bresciani.
«Cambiare ancora una volta le regole del gioco in materia di bonus edilizi, senza regime transitorio e sblocco della cessione dei crediti, è una mossa sprovveduta e masochista verso la crescita del Paese e allontana dagli obiettivi europei di efficientamento energetico, mettendo a repentaglio migliaia di imprese e decine di migliaia di posti di lavoro» aveva subito commentato il presidente di Ance Brescia.
Ora si fanno le prime stime dell’impatto delle modifiche volute dal Governo: il 110% si applicherà solo fino al 31 dicembre 2022, mentre per il 2023 la percentuale dell’agevolazione fiscale scenderà al 90%. Per usufruire dello sconto pieno la Cila andrà presentata entro il 25 novembre ma prima, entro la data di entrata in vigore del dl Aiuti quater, i condomini dovranno già deliberato il via libera ai lavori.
Stime
Gli ultimi dati Enea, dicono che al 31 ottobre 2022 in Italia risultano presentate oltre 326mila domande per 55 miliardi di lavori ammessi a detrazione, di cui il 69,7% (38 miliardi) già ultimati. La fetta maggiore degli interventi del Superbonus è in Lombardia (50mila richieste, per oltre 10 miliardi di detrazioni) e Brescia si conferma una delle province che piò ha spinto sul 110%: oltre 7.500 richieste con detrazioni ammesse per 1 miliardo e 273 milioni.
Che accadrà ora? «Di certo ci sarà un blocco completo per almeno sei mesi - spiega Deldossi -. L’aumento della quota che dovranno mettere i privati costringerà a rifare bene i conti». La stima è dunque che 3 progetti potenziali su 5 (il 60%) restino al palo. Che poi, rimarca Deldossi, «è quello che ha stimato il Governo, che sta cercando risorse per portare avanti i suoi provvedimenti economici».
«Siamo consapevoli della necessità del Governo di tenere sotto controllo la spesa» ha spiegato ieri spiega la presidente nazionale Ance Federica Brancaccio, «ma cambiare le regole del superbonus in 15 giorni significa penalizzare soprattutto i condomini che sono partiti per ultimi. Quelli cioè delle periferie e delle fasce meno abbienti che per far partire i lavori hanno avuto bisogno di tempi più lunghi e della necessità di vedere interamente coperti finanziariamente gli interventi».
Regole
Quel che preoccupa i costruttori, più che aliquote e scadenze, è infatti il «continuo cambio delle regole» spiega Deldossi. «Il clima di incertezza non è accettabile. Noi siamo imprenditori e dobbiamo programmare e pianificare. Da quando prendiamo una commessa a quando completiamo i lavori passano anche due anni. Dobbiamo sapere dentro quali regole ci muoviamo. Se cambiano di continuo salta tutto». C’è infine il nodo crediti fiscali. «Siano sbloccati almeno quelli per i lavori già acquisiti o in corso - conclude Deldossi -. Una soluzione va trovata. Meloni ha dato qualche rassicurazione. Speriamo si concretizzino e non restino parole».
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