Sulla vertenza L'Alco interviene il Ministro del lavoro

La trattativa per il salvataggio dei supermercati del gruppo L’Alco di Rovato (25 punti vendita al dettaglio, 8 punti all'ingrosso, a marchio Despar, Eurospar, Interspar e Alta Sfera) è in pieno svolgimento.
La proprietà, rappresentata dall’amministratore delegato Giuseppe Conter affiancato dal consulente del lavoro Sergio Faini, ha ufficializzato l’interesse da parte di Conad all’acquisto di 20 punti vendita e almeno 1 cash and carry. Il punto sulla vertenza è stato fatto in Prefettura, alla presenza del viceprefetto Stefano Simeone, dei rappresentanti della società e dei rappresentanti sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
La crisi de L’Alco è approdata anche alla Camera. Nelle scorse settimane infatti i deputati bresciani della Lega avevano depositato un’interrogazione in Parlamento. Il testo era stato presentato da Eva Lorenzoni (primo firmatario), Simona Bordonali, Giuseppe Donina, Paolo Formentini, Matteo Micheli e Raffaele Volpi.
«Il Ministero del Lavoro sta monitorando assieme a Regione Lombardia la situazione del Gruppo, l'attenzione delle Istituzioni è molto alta in questo momento - spiega l’on. Eva Lorenzoni -. Il Ministero del Lavoro ha risposto con una nota, dove delinea un quadro puntuale circa la grave situazione del gruppo, che ha portato alla chiusura dei punti vendita Despar e Altasfera. Come ho voluto evidenziare nella mia interrogazione la cosa più importante è certamente la tutela dei lavoratori, circa 700 dipendenti, e il Governo condivide questa linea programmatica. I contatti con Regione Lombardia in queste ultime settimane sono stati costanti e il 15 di aprile si è tenuto un incontro dove l'azienda ha comunicato che il giudice delegato sarebbe orientato ad autorizzare la richiesta di ricorrere alla Cigs per le due delle tre ragioni sociali del gruppo già in concordato. Inoltre viene riferito che sarebbe stata presentata presso il tribunale la richiesta di concordato anche per l'altra ragione sociale, per cui verrà richiesta, anche in questo caso, la cassa integrazione per cessazione».
«A questo occorre aggiungere come qualcosa sembrerebbe muoversi circa una possibile acquisizione da parte di un player primario del settore - prosegue la Lorenzoni -, che potrebbe garantire la riapertura di più della metà dei punti vendita al dettaglio e di tutti i centri commerciali. Inoltre l'azienda ha riferito come sia pervenuta l'offerta di un altro attore economico, in competizione con quella arrivata in precedenza. A questo proposito il giudice sarebbe orientato a una gara competitiva per l'assegnazione degli asset aziendali».
«Esattamente come sta facendo Regione Lombardia, pronta ad attivare le politiche attive per il lavoro - conclude la Lorenzoni -, continueremo a monitorare da vicino la vicenda, tenendo conto di come l'obiettivo primario sia garantire ingressi economici nell'immediato ai dipendenti, cercando di fare in modo che le ipotesi di acquisizione possano concretizzarsi con la minor perdita possibile di posti di lavoro».
Nella risposta all'interrogazione il Ministro ha rassicurato «gli onorevoli interroganti in merito all’attenzione da parte del Governo e da parte delle istituzioni locali. Voglio, pertanto, sottolineare che, al fine di individuare le possibili forme di sostegno per i lavoratori coinvolti, il Ministero del lavoro manterrà alta l’attenzione sulla vicenda esposta, continuando a monitorarne gli ulteriori sviluppi e sostenere, in collaborazione con il Ministero per lo sviluppo economico, i percorsi per garantire per la salvaguardia dei livelli occupazionali».
La tutela dei 700 dipendenti del gruppo è il tema al centro dell’incontro con i sindacati in Prefettura.
«Abbiamo preso atto delle trattive in corso che dovranno essere valutate in sedi specifiche - si legge in una nota unitaria di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil -. Rimarchiamo l’urgenza di procedere con l’avvio degli ammortizzatori sociali ed in particlare la cassa straordinaria, destinata ad avere efficacia retroattiva dalla chiusura dei punti vendita».
I problemi per i lavoratori riguardano anche la riscossione degli stipendi arretrati. «Data la situazione dei ritardi nei pagamenti degli stipendi, e dell’impossibilità di pagare le spettanze arretrate nel contesto di procedura concorsuale - spiegano i sindacalisti Luca Di Natale, Paolo Tempini e Angelo Albanese - abbiamo intimato all’azienda di procedere con urgenza nello svolgimento delle pratiche per la cigs. Non riteniamo ammissibili, in una situazione in cui ci sono dipendenti che stanno ricevendo 400 euro al mese, ritardi di alcun genere. In questo senso la Prefettura si è resa disponibile nel farsi parte attiva con il Tribunale di Brescia per l’autorizzazione alla presentazione delle pratiche».
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