Economia

Stanadyne rinasce, a Castenedolo il polo Hatz dei sistemi d’iniezione

Flavio Archetti
Sarà un Natale di festa e serenità per i lavoratori del sito produttivo alle porte della città: il gruppo tedesco trasferirà da Montichiari le attività della New Diesel
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Una nuova proprietà ed un futuro per la Stanadyne
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Dal rischio di chiusura e perdita dei 90 posti di lavoro a nuovo piccolo polo industriale, sempre specializzato in sistemi di iniezione e valvole Egr per motori diesel, ma nel prossimo futuro anche in generatori di motori diesel di grossi impianti, come per esempio quelli degli ospedali. Sarà un Natale di festa e serenità per i lavoratori della Stanadyne di Castenedolo, esattamente opposto di quello trascorso l'anno scorso, dopo che il 4 dicembre del 2024 la multinazionale proprietaria dell'azienda di via Matteotti, il fondo statunitense Cerberus, aveva deciso per la sua messa in liquidazione.

  • L'incontro alla Stanadyne di Castenedolo
    L'incontro alla Stanadyne di Castenedolo
  • L'incontro alla Stanadyne di Castenedolo
    L'incontro alla Stanadyne di Castenedolo
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    L'incontro alla Stanadyne di Castenedolo
  • L'incontro alla Stanadyne di Castenedolo
    L'incontro alla Stanadyne di Castenedolo

Novità positive

Oggi nel sito produttivo alle porte della città si respira l'aria nuova che caratterizza le grandi novità positive, tra cui quella – annunciata ufficialmente ieri pomeriggio – del trasferimento in via Matteotti della New Diesel di Montichiari, l'azienda partecipata al 100% dal gruppo tedesco Hatz detentrice del 49% della newco che ha acquistato Stanadyne, il cui altro 51% è proprietà della holding MRN dei fratelli Manuel, Rafael e Michael Hatz.

Probabilmente dal primo gennaio prossimo, quando partirà ufficialmente il corso della nuova società sul cui nome c'è ancora il massimo riserbo, la New Diesel inizierà a lavorare a fianco di Stanadyne, creando uno stabilimento riferimento della componentistica diesel della filiera dell'automotive dislocato su 40.000 metri quadri, di cui 17mila coperti, presidiato oltre che dai 75 dipendenti già sul posto (di Stanadyne) anche dagli 11 impegnati fino a oggi a Montichiari.

La firma del contratto di costituzione della nuova società è prevista per inizio dicembre. Le novità sono state raccontate al termine dai rappresentanti della nuova proprietà, di Confindustria Brescia, di Fiom Cgil, di Regione Lombardia e del Comune di Castenedolo al termine dell’incontro che nel pomeriggio ha preceduto l'assemblea con i lavoratori, protagonisti l'inverno e la primavera scorsi della coraggiosa e capace resistenza attraverso cui sono riusciti a mandare avanti la produzione nonostante il disinteresse dei vecchi proprietari.

I commenti

Come spiegato dalla sindacalista Barbara Basile di Fiom Brescia, che ha seguito la vicenda fin dai primi difficilissimi giorni: «Quello che sta per arrivare è un futuro finalmente roseo per la fabbrica castenedolese, per cui il gruppo Hatz ha previsto nuovi investimenti anche per rinnovare la produzione, attraverso nuovi macchinari e nuove linee di lavoro».

Durante l'incontro - © www.giornaledibrescia.it
Durante l'incontro - © www.giornaledibrescia.it

L'assessore a formazione e lavoro di Regione Lombardia, Simona Tironi, ha invece ricordato «L'importanza del gioco di squadra nel salvataggio di Stanadyne, in cui ognuno ha fatto la sua parte per la storica fabbrica (avviata nel 1970), a cui la Regione metterà a disposizione misure economiche e linee di aggiornamento professionale».

Un ruolo determinante è stato svolto anche da Confindustria. Come puntualizzato dal suo vicepresidente Fabrizio Vicari il sodalizio di via Cefalonia «ha messo a disposizione la sua rete di relazioni e la sua esperienza per favorire la soluzione, centrando il doppio obiettivo di tutelare il tessuto economico locale e salvaguardare l’occupazione. L'operazione rappresenta un esempio di come il sistema associativo possa svolgere un ruolo determinante nei momenti di difficoltà delle imprese». Per celebrare il buon esito dell'operazione il 30 novembre il Comune di Castenedolo, sempre presente con il sindaco Pierluigi Bianchini, pianterà nell'aiola della fabbrica un ulivo, «simbolo della pace e della concordia indispensabili per la buona riuscita di ogni cosa».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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