Sportelli bancari, sono senza ben 39 Comuni bresciani

La desertificazione avanza, inesorabilmente. Nella nostra provincia sono ben 39 i Comuni privi di sportello bancario, fenomeno che tocca direttamente oltre 44mila bresciani e 3.400 imprese. Il dato diventa ancora più preoccupante se si considerano i Comuni bresciani dove la presenza bancaria è a «rischio», ovvero dove è presente una sola filiale: sono 63, per un totale di 169mila abitanti e la bellezza di 13mila imprese. I dati, aggiornati al 31 marzo 2025, sono stati raccolti dalla First Cisl Brescia, sindacato dei bancari che sul tema ha istituito a livello nazionale un vero e proprio Osservatorio nazionale.
Il «risiko»
La desertificazione bancaria diventa di attualità soprattutto alla luce del «risiko bancario» che rischia di impattare pesantemente su alcune aree della nostra provincia. È ancora prematuro fare ipotesi sulla possibile aggregazione tra Unicredit e Banco Bpm (le due banche nella nostra provincia hanno circa 90 punti operativi e 850 lavoratori), diverso è il discorso sull’Ops di Bper sulla Popolare di Sondrio.
Il gruppo di Modena possiede nella nostra provincia una settantina di filiali e 750 dipendenti; sono invece 50 gli sportelli della Popolare di Sondrio che conta 70 dipendenti (a Brescia città, Bper ha 14 filiali e 5 la Sondrio).
«Con il buon esito dell’Ops di Bper su Pop. Sondrio, inizia a prendere forma il risiko bancario avviato la scorsa primavera – spiega il segretario di First Cisl Brescia, Andrea Di Noia –. I riflessi di questa operazione potrebbero portare ad una razionalizzazione della rete sportelli, soprattutto in Valle Camonica; le zone montane sono le più esposte al rischio della cosiddetta desertificazione, ed è per questa ragione che l’attenzione di First Cisl resta elevata, anche se la presenza delle Bcc nella nostra provincia contribuirà ad attutirne gli effetti, garantendo un efficace presidio del territorio».
A rischio 30 filiali
Secondo un calcolo del sindacato, sono una trentina gli sportelli della Sondrio a rischio chiusura dopo l’Ops. «Tra i due istituti ci sono infatti 20 sovrapposizioni, 5 solo nel capoluogo – spiega Di Noia –. Ma quello che preoccupa maggiormente, è che in una decina di Comuni la Popolare di Sondrio è l’unico sportello presente in Paese». È ad esempio il caso di Monte Isola, Zone, Pian Camuno, e Gianico. A Coccaglio, Bper Banca ha appena chiuso la sua filiale, ma li si trova lo sportello della Sondrio.
«I processi di aggregazione tra grandi gruppi bancari portano inevitabilmente ad una razionalizzazione degli sportelli – spiega il segretario di First Brescia –: l’obiettivo è quello di costituire filiali sempre più grandi al servizio di pezzi del territorio maggiori. Per migliaia di cittadini, molti dei quali anziani, non avere uno sportello di prossimità significa dover sopportare pesanti disagi per accedere ai servizi. Ma anche le piccole imprese ne subiscono le conseguenze».
Nel recente passato l’operazione di fusione Ubi-Intesa Sanpaolo-Bper portò inevitabilmente alla chiusura di sportelli: nel 2021, Intesa Sanpaolo e Bper chiusero in provincia una quarantina di punti. Ed il fenomeno non si arresta: il prossimo ottobre Intesa Sanpaolo chiuderà altre 4 filiali (Vezza d’Oglio, Malonno, Bienno e Esine).
I numeri a Brescia
Come scritto sopra sono 39 i Comuni bresciani «orfani» di sportello bancario. Tra questi ci sono anche realtà con un numero di abitanti importante come San Felice del Benaco (3.465 abitanti), Ome (3.152), ma anche Serle (3.060), Polpenazze (2.705) e Muscoline (2.680).
Sono invece rimasti con un solo sportello Comuni di grandi dimensioni come Pontoglio (che conta 6.900 abitanti), Castelcovati (6.700 abitanti), Torbole Casaglia (6.400), Poncarale (5.100), Paratico (4.800) e Cellatica (4.800), ma sopra i 4.500 abitanti anche Padenghe, Piancogno,
Emorragia senza fine: basti pensare che solo nel 2017 nella provincia di Brescia si segnalava la presenza di 815 sportelli; scesi a 683 a fine 2021; lo scorso 31 marzo 2025, il numero era di 621.
In poco meno di otto anni la provincia di Brescia ha perso la bellezza di quasi 200 sportelli ed ora il nuovo colpo potrebbe assestarlo il risiko bancario.
La chiusura ha creato e creerà disagi soprattutto agli anziani che non ha dimestichezza con la digitalizzazione. Ad arginare il fenomeno le banche del territorio. La Provincia di Brescia conta ben 7 banche di credito cooperativo ed una banca popolare, Banca Valsabbina, che nell’ultimo anno hanno cercato di invertire la tendenza alla desertificazione con una, oculata, politica di apertura delle filiali.
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