Il cda della Popolare Sondrio boccia l’offerta «più ricca» di Bper

L’offerta di Bper per la Banca Popolare di Sondrio è migliorata dal punto di vista delle «condizioni finanziarie» ma continua a presentare quegli «elementi di incertezza» già elencati dall’istituto valtellinese nel comunicato dell’emittente con cui, lo scorso 13 giugno, aveva espresso riserve.
Bocciatura
Quella del cda della Sondrio resta una bocciatura a metà, seppur con qualche timida apertura, anche dopo il riesame compiuto per prendere atto del rilancio - un euro ad azione per un totale di 452 milioni - deciso dalla banca emiliana la scorsa settimana. Se dal punto di vista finanziario, spiega il consiglio, «l’incremento del corrispettivo costituisce un miglioramento» dell’offerta - senza fare cenno alla sua capacità o meno di riconoscere «pienamente» il valore della Sondrio - è sugli effetti della «combinazione» e sulla «realizzazione degli obiettivi strategici dell’offerta» che il gruppo guidato da Mario Pedranzini tiene il punto.
Vengono infatti confermati «gli elementi di incertezza» dell’operazione, da quelli relativi alle soglie di capitale da raggiungere per arrivare alla fusione e alle sinergie all’assenza di un piano industriale congiunto, fino al potenziale «impatto negativo» che potrebbe avere sui dipendenti, sulle filiali e sul territorio. Sotto questo profilo il cda «auspica che, in caso di perfezionamento dell’offerta, le dichiarazioni programmatiche di Bper riguardanti la valorizzazione delle persone» della Sondrio, «il mantenimento dei livelli occupazionali, la salvaguardia del legame con i territori di riferimento, il sostegno allo sviluppo dell’economia valtellinese trovino piena e concreta attuazione».
Un auspicio che è anche una presa d’atto del fatto che, dopo il rilancio, le chance che l’offerta vada in porto - la soglia minima irrinunciabile è il 35% - sono aumentate, come dimostra l’azzerarsi dello sconto in Borsa. L’offerta si concluderà venerdì, salvo proroghe che dovranno essere decise entro giovedì. Bper ha raccolto il 22,3% del capitale. Si aprono giorni decisivi per l’esito dell’ops la cui riapertura dei termini - qualora ne ricorreranno i presupposti - è prevista dal 21 al 25 luglio.
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