Smeup ha chiuso il 2024 con un fatturato di quasi 100 milioni

Angela Dessì
Balzo a doppia cifra per l’azienda bresciana. Il presidente Lancini: «Efficienza, valore e collaborazione gli obiettivi del prossimo piano industriale»
Il presidente Silvano Lancini e il direttore generale Dario Vemagi
Il presidente Silvano Lancini e il direttore generale Dario Vemagi
AA

Smeup chiude il 2024 con un balzo a doppia cifra e punta su valore umano, proprietà intellettuale ed intelligenza artificiale per continuare a crescere. L’incubatore fondato dal bresciano Silvano Lancini, ora riferimento nazionale per le imprese nel loro percorso di digital transformation, ha infatti archiviato lo scorso esercizio con un fatturato consolidato di 98,7 milioni di euro, in crescita del 16% rispetto all’anno precedente. Un risultato che rafforza la solidità del percorso delineato dal piano industriale 2022-2026, portando l’azienda ad un passo dal traguardo dei 100 milioni di euro. Con questa performance Smeup conclude un decennio di forte espansione, segnato da oltre 40 operazioni di M&A che hanno rafforzato la sua presenza territoriale, ampliato il portafoglio applicativo e integrato competenze tecnologiche differenti.

Il punto

Oggi Smeup, grazie a 710 collaboratori e una presenza territoriale capillare con 22 sedi distribuite in tutta Italia, affianca oltre 2.600 aziende, attive in diversi settori strategici come manifatturiero, distribuzione, servizi, logistica e trasporti. «Guardando ai prossimi anni, ci prepariamo ad affrontare una nuova fase strategica focalizzata su consolidamento, proprietà intellettuale e rafforzamento dell’offerta», dettaglia Lancini, executive president di Smeup per il quale il 2025 sarà «un anno ponte verso il prossimo piano industriale 2026-2029, guidato da tre obiettivi: efficienza, valore e collaborazione».

L’azienda, dunque, continuerà a valorizzare il proprio capitale umano, elemento distintivo per una società fondata sulla proprietà intellettuale. «La vera sfida oggi è attrarre e trattenere talento, costruendo un ambiente di lavoro ibrido, coinvolgente e capace di ascoltare – aggiunge il general manager Dario Vemagi –. Abbiamo aggregato culture, linguaggi e abitudini diverse, generando un patrimonio di valore che rappresenta per Smeup un vantaggio competitivo. Il nostro obiettivo è continuare a valorizzarlo». Da qui l’investimento in modelli di lavoro flessibili, formazione continua e dialogo attivo. Un impegno concreto verso il superamento delle sfide demografiche, culturali e operative che caratterizzano il mercato del lavoro attuale.

Scenari

Parallelamente, l’azienda ha tracciato una strategia chiara sull’intelligenza artificiale, che sarà progressivamente integrata nei prodotti Smeup, applicata all’interno dell’organizzazione per aumentare l’efficienza operativa, e utilizzata per supportare i clienti nella gestione dei loro ecosistemi tecnologici. «L’ostacolo non è solo tecnologico – continua Vemagi –, ma culturale: serve una nuova sensibilità verso la qualità del dato e un approccio collaborativo alla formazione delle competenze. La soluzione non può più essere lasciata a investimenti individuali e frammentati: è tempo di unire le intelligenze».

Ultima ma non ultima, al centro della strategia futura c’è anche la valorizzazione della proprietà intellettuale: i prodotti sviluppati internamente e le competenze dei consulenti rappresentano il cuore del vantaggio competitivo di Smeup. Nel breve termine l’azienda punterà a completare l’offerta per i clienti esistenti, nel medio investirà sullo sviluppo della piattaforma tecnologica proprietaria chiamata «data» rendendola un hub integrato, e nel lungo periodo guarderà all’espansione internazionale, in particolare in Europa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...