Ora anche fondi pensione e buoni pasto nel salvadanaio Satispay

Quello che fino a qualche anno fa era un logo ai più sconosciuto ora campeggia sulla cassa di tanti esercizi commerciali, nonché sugli smartphone di migliaia di bresciani.
Satispay, l’app di pagamenti digitali nata in Italia nel 2013, ha ormai superato i 5,5 milioni di utenti iscritti in Italia, ai quali si aggiungono 400mila esercenti aderenti. Numeri da capogiro e che nel 2022 hanno permesso all’azienda guidata da Alberto Dalmasso di potersi fregiare del titolo di «unicorno», cioè una startup valutata almeno un miliardo di euro.
Le novità
E dietro a questa scalata, che si accompagna ai sempre più diffusi pagamenti cashless, si cela un obiettivo ancor più ambizioso: entrare in quei settori per anni in mano a società specializzate e istituti bancari. Leggasi in questo senso lo sbarco nel mondo dei buoni pasto e soprattutto in quello degli investimenti. Poco più di un mese fa infatti la tech company ha lanciato il suo primo prodotto, il «salvadanaio remunerato» che garantisce a chi lo sottoscrive una rendita giornaliera sui investiti in un fondo comune. Il prossimo passo di Satispay, come annunciato dallo stesso Dalmasso, è invece rappresentato dai fondi pensione. Come a dire che anche un’app centrata sul digitale può fornire quei servizi che fino ad oggi sono stati associati a realtà tradizionali.
Un successo costruito nel tempo e legato in primis al vantaggio per utenti ed esercenti: fino al 7 aprile infatti ogni transazione era senza commissioni per i compratori, di 20 centesimi per gli esercizi commerciali per qualsiasi transazione sopra i 10 euro. Adesso ai venditori verrà invece imposta una commissione dell’1% su acquisti di ogni valore, per i clienti invece tutto rimarrà totalmente senza spese.
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