Economia

Rogo alla Feltri, primo accordo per la cassa integrazione

Lo hanno siglato l'azienda, i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori nella sede dell'Aib
La Feltri di Marone dopo l'incendio - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
La Feltri di Marone dopo l'incendio - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Si apre uno spiraglio per i lavoratori della Feltri di Marone dopo l’incendio che ha devastato l’azienda. Oggi è stato infatti raggiunto un accordo propedeutico al ricorso alla cassa integrazione guadagni per 12 mesi per tutti i dipendenti. Lo hanno siglato nella sede dell’Associazione Industriale Bresciana i responsabili della società, assistiti dalla stessa Aib, con sindacati e rappresentanti dei lavoratori.

L'azienda, si legge in un comunicato, per dare supporto economico ai propri dipendenti e alle loro famiglie anticiperà il trattamento di integrazione salariale, in attesa delle autorizzazioni da parte degli Enti competenti.

Aib si è dunque attivata affinché, dopo l'incontro in Prefettura programmato per venerdì 26 aprile, si proceda, già il prossimo lunedì, ad avviare la procedura necessaria per accedere all'ammortizzatore sociale nella sede dell'Agenzia Regionale di Milano.

«L'incendio - dichiara la società Feltri Marone - ha gravemente compromesso la struttura aziendale e i danni sono estremamente ingenti, ma è nostra ferma intenzione continuare nell'attività di un'impresa che vanta quasi un secolo di storia. Sono tuttora in corso verifiche tecniche, ma contiamo di riuscire a riprendere il lavoro nei reparti di tessitura e termofissaggio, non interessati dall'incendio, già a partire dal mese di maggio».

«Come Associazione Industriale - ha dichiarato il Presidente di Aib Giuseppe Pasini - stiamo facendo quanto possibile su più fronti per supportare l'impresa e i lavoratori in questo difficilissimo momento. Già da sabato scorso i nostri tecnici sono in contatto con le varie funzioni aziendali per fornire la necessaria assistenza. È di fronte a eventi di simile gravità che le parti sociali, le istituzioni locali e il territorio, in tutte le sue componenti, sono chiamati ad unire le loro forze per tutelare l'occupazione e il tessuto produttivo. Il lavoro va salvaguardato in ogni modo possibile, perché è il presupposto del benessere economico e sociale».

 

 

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