Economia

Prezzo dell’energia in calo, alla Cartiera si torna al lavoro

Si è passati in un anno da 25 a 217 euro a kilowattora, mettendo a rischio diversi posti di lavoro.
L’ingresso della Cartiera di Toscolano - © www.giornaledibrescia.it
L’ingresso della Cartiera di Toscolano - © www.giornaledibrescia.it
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Contrordine. Si riapre. Dopo l’annunciato stop di 10 giorni, per via dei costi elevati dell’energia elettrica, previsto dal 17 al 26 settembre, a sorpresa anche per i lavoratori, la Cartiera Mosaico di Toscolano Maderno (gruppo Burgo) riapre. Stop alla manutenzione che ha interessato un manipolo di operai e da oggi si torna a produrre carta speciale anche per alimenti. Stop alla cassa integrazione e stop alle inattese ferie forzate per i 217 operai. «Ferie non previste. Da smaltire prima di iniziare la cassa. E pensare che volevo farle più avanti, quando mia moglie smette di lavorare a fine stagione turistica. Meglio così, se si riprende» si racconta in piazza a Gargnano.

Una decisione inaspettata, maturata nelle prime ore di ieri: «perchè si è registrato un calo nei costi energetici», spiega un operaio di Toscolano Maderno, che ieri mattina è stato chiamato dal caposquadra. «Potevano anche informarci prima, non stamattina» chiosa un collega sempre di Toscolano. Ogni responsabile di reparto ieri ha inviato un messaggio o ha telefonato ai colleghi. «Basta ferie e basta cassa. Si riprende il lavoro domattina». E chi ha voluto essere certo, dovendo tornare dal mare o dalla montagna, ha contattato l’azienda. «Si riparte domani» hanno confermato dal quartier generale. Una boccata d’ossigeno per i lavoratori e le loro famiglie sparsi nell’Alto Garda, decisamente preoccupati per il futuro dell’azienda.

Si vociferava giorni fa in paese, notizia per altro non confermata dai dirigenti Burgo, di altri stop, uno praticamente al mese, per contenere gli elevati costi di produzione. Si è passati in un anno da 25 a 217 euro a kilowattora, mettendo a rischio diversi posti di lavoro. La Cartiere, che è dotata di impianto cogenerattivo a ciclo combinato per la produzione di elettricità, ha sempre avuto lavoro. Le commesse non mancano e l’azienda, dopo aver assunto 29 operai in due anni, ne sta per assumere altri tre il mese prossimo. A mettere il pericolo il futuro e a non far dormire i lavoratori i costi elevati del gas, necessario per far funzionare le turbine in cartiera. Recentemente è stata acquistata e installata anche una nuova turbina: costo 7 milioni di euro. La volontà di continuare quindi c’è. Orizzonte azzurro? Per ora sì, come il cielo del lago in questi giorni.

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