Per l’Olcese si accende una speranza: nominato l’amministratore unico

Il dirigente si è detto disposto a continuare l’attività aziendale che dà lavoro a 60 persone, perlopiù donne, oggi in contratto di solidarietà in scadenza il 2 ottobre
Il sito produttivo del Cotonificio Olcese a Cogno - © www.giornaledibrescia.it
Il sito produttivo del Cotonificio Olcese a Cogno - © www.giornaledibrescia.it
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Dalla ricchezza alla crisi, dalla crisi all’opportunità sfumata sino a un possibile rilancio. Sono le fasi attraversate, per sommi capi, dallo storico cotonificio Olcese Ferrari spa di Cogno, uno degli ultimi rimasti in Italia. Dopo gli anni del boom economico, l’azienda, da tempo, sta attraversando una difficile situazione produttiva, anche a causa delle criticità di mercato dell’intero settore tessile, con calo di fatturato, difficoltà economiche, finanziarie e con le banche, senza possibilità d’investire in nuovi progetti. Il futuro del sito produttivo è quindi in discussione. A lanciare l’allarme sono state, nei giorni scorsi, le organizzazioni sindacali Cgil e Cisl, in accordo con l’Amministrazione comunale di Piancogno e la Comunità montana-Bim.

Svolta

La notizia positiva, emersa la scorsa settimana, è che il 5 giugno è stato nominato un nuovo amministratore unico, già presente da tempo nel cda. Per la politica locale, in particolare l’Amministrazione di Piancogno, potrebbe essere un primo passo per guardare avanti, visto che il dirigente si è detto disponibile a continuare l’attività aziendale che dà lavoro a 60 persone, perlopiù donne, oggi in contratto di solidarietà in scadenza il 2 ottobre, e a non spostare la produzione camuna nell’altra sede Olcese di Adro. Per il sindaco Alberto Farisè bisogna andare cauti, ma la nomina di un nuovo amministratore «dà speranza sull’intenzione di tenere aperta la fabbrica, ma c’è bisogno di tempo per un riassetto generale».

Vista la mossa sulla scacchiera, la Comunità montana ha deciso di tenere ancora fermo il milione di euro che aveva stanziato due anni fa per un progetto di rilancio del sito, ormai sfumato. Secondo i piani, gli spazi non più occupati dall’attività del cotonificio sarebbero stati destinati a foresteria per i medici specializzandi dell’ospedale di Esine (ma è stata realizzata a Malegno), ad archivio-deposito del nosocomio e alla nuova viabilità con una rotatoria e una ciclabile esterna. Tutto annullato visto che la Regione, l’altro partner del progetto, che avrebbe dovuto mettere due milioni, ha fatto un passo indietro. Ora si attendono i prossimi incontri, tenendo accesa una fiammella.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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