Economia

Parte da Calcinato e Sulzano la lotta alla cimice asiatica

Le prime vespe samurai liberate mercoledì. Nel 2019 guastato oltre il 35% del raccolto lombardo
Una cimice asiatica - © www.giornaledibrescia.it
Una cimice asiatica - © www.giornaledibrescia.it
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Sono una sessantina i Comuni bresciani che lo scorso hanno subito i danni della cimice asiatica. L’Halymorpha halys proviene da Cina, Giappone e Taiwan ed è particolarmente golosa di frutta e ortaggi, che consuma in grandi quantità durante la primavera.

Tanto che nel 2019 ha guastato oltre il 35% del raccolto lombardo, per un danno stimato pari a 14,6 milioni euro e di quasi 2 milioni a livello provinciale . Ecco perché, dopo aver destinato 12,5 milioni di euro a 410 aziende lombarde, contribuendo così a installare reti di protezione dall’insetto, la Regione si è fatta capofila alla lotta alla cimice asiatica rilasciando in alcuni territori lombardi i primi esemplari di vespa samurai. «Un piccolo parassitoide di un millimetro - spiega l’assesore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi - che non rappresenta alcun pericolo per l’uomo e che si nutre di uova di cimice».

Sul territorio. In accordo con il Crea-Dc di Firenze e il servizio fitosanitario del ministero, la Regione Lombardia ha programmato il rilascio della vespa samurai in 25 siti sul territorio regionale. Saranno 15 in provincia di Mantova, 5 in provincia di Brescia e 5 in provincia di Sondrio. Il protocollo prevede almeno due lanci in ogni sito, ognuno costituito da almeno 100 femmine e 10 maschi. Lunedì è avvenuto il primo rilascio a Pegognaga, in provincia di Mantova, mentre mercoledì è stata la volta di Calcinato e Sulzano. Nelle altre province i lanci di vespa samurai - puntualizzano dal Pirellone - verranno effettuati dal prossimo anno, quando sarà disponibile un maggior numero di parassitoidi. «Partiamo dalle tre province più colpite - continua Rolfi -: i raccolti di pere mantovane subiscono danni fino al 70%, così come le pesche e le prugne a Brescia e le mele in Valtellina».

I siti scelti hanno una rilevante presenza di cimice asiatica e vengono controllati sia nella fase precedente che successiva al rilascio, seguendo il protocollo del ministero. I dati saranno raccolti a livello centrale per redarre un report nazionale.

L’operazione. La scorsa settimana, dal Ministero dell’Ambiente è arrivata la firma al decreto che autorizza Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia al rilascio in campo aperto della vespa samurai. In Emilia-Romagna sarà liberato un piccolo esercito di oltre 65mila esemplari di vespa samurai in circa 300 siti sparsi in tutto il territorio regionale. Prosegue intanto la raccolta delle domande per il rimborso dei danni causati dalla cimice nel 2019, ricorda la Regione: a disposizione ci sono gli 80 milioni di euro stanziati dall’ultima legge di bilancio per tutti i territori delimitati a livello nazionale, di cui 40 milioni per quest’anno e l’altra metà ripartita in due tranche da 20 milioni ciascuna per gli anni 2021 e 2022. L’insetto killer, secondo Coldiretti, ha provocato danni per 740 milioni lo scorso anno nei campi italiani di frutta ortaggi e mais. «Obiettivo della diffusione di centinaia di migliaia di esemplari della minuscola vespa - ribadiscono da Coldiretti -, è salvare i raccolti italiani e fermare l’invasione della cimice asiatica che ha già iniziato ad attaccare i frutteti in un anno particolarmente difficile caratterizzato dal moltiplicarsi di eventi estremi, dal gelo alla siccità fino alla grandine. Il via libera all’insetto antagonista apre nuove prospettive, anche se ci vorrà tempo prima di avere risultati. È per questo motivo che alla lotta biologica con la vespa samurai si deve affiancare - concludono da Coldiretti -, il sostegno delle Istituzioni alle imprese, per indennizzare i danni della cimice nel periodo transitorio».

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