Ori Martin, presto un nuovo forno per ridurre consumi ed emissioni di CO2

Camillo Facchini
Investiti oltre 10 milioni. Lo smontaggio del vecchio impianto prevede quattro settimane di fermo
La sede bresciana di Ori Martin - © www.giornaledibrescia.it
La sede bresciana di Ori Martin - © www.giornaledibrescia.it
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Sarà Tenova, società del gruppo Techint, a produrre il nuovo forno di ultima tecnologia di Ori Martin, sostituendo quello ormai giunto a fine servizio, dopo esser stato installato dalla stessa società di Castellanza. L’impianto conterrà anche tecnologia Abb (multinazionale elettrotecnica svizzero-svedese con sede a Zurigo attiva nella robotica, nell’energia e nell’automazione in oltre 100 paesi). Stiamo parlando di un’operazione da oltre 10 milioni di euro.

Il nuovo forno è caratterizzato da un sistema cosiddetto «stirrer» (dall’inglese agitatore) elettromagnetico, che permette una maggiore efficienza e una riduzione dei consumi e delle emissioni. Questa tecnologia dal punto di vista tecnologico è definita «State of the art», e segna un nuovo salto in avanti nel mondo della sostenibilità integrandosi al meglio con i sistemi in atto di recupero termico dei fumi e dell’acqua di raffreddamento, già esistenti in Ori.

Il funzionamento non cambierà: si tratta sempre di un forno che riscalda il rottame con un arco elettrico proveniente da tre elettrodi e il rottame continuerà ad esser la materia prima (si ricicla oltre il 95% con rottame) che viene preriscaldato dai fumi in uscita dal forno attraverso il canale di carica, inducendo un risparmio energetico. Caratteristiche innovative per questo nuovo forno sono: l’elevata digitalizzazione e la possibilità di utilizzare nuovi materiali non fossili che riducono l’impatto ambientale.

Il punto

Anticipata dal sito specializzato Siderweb nelle cronache da wire 2024 appena concluso a Dusseldorf, dove si è tenuta la fiera più importante del comparto, l’operazione è un déjà vu dei big del comparto riadattando Esòpo alla siderurgia: investire quando il mercato non è dei migliori per rispondere al mercato quando lo stesso chiamerà.

E per farsi trovare ancora più pronta, Ori Martin ha portato nel perimetro del gruppo lo stabilimento ex Primo Tecs di Villar Perosa (fondata nel 1906 da Roberto Incerti & Giovanni Agnelli, quindi con 118 anni di storia) i cui prodotti (come ad esempio mozzi ruota ed ingranaggeria per automotive, oltre a numerosi altri componenti) avvicinano la storica società siderurgica bresciana ai principali produttori di automotive.

Il progetto

«Con l’allungamento della catena del valore aggiunto - commenta Giovanni Marinoni Martin, vicepresidente del gruppo siderurgico bresciano - puntiamo ad una crescita qualitativa di tutta la filiera dalla metallurgia primaria alla meccanica».

Lo smontaggio del vecchio forno e la sostituzione con quello nuovo richiederanno in Ori Martin quattro settimane di fermo estivo, con un investimento di oltre dieci milioni di euro, investimento che prosegue nella direzione della sostenibilità (tema primario che Ori Martin ha posto da anni alla base del proprio progetto industriale) e che una volta a regime consentirà un consumo minore di energia, quindi emissioni indirette più basse, mentre su quelle dirette aumenterà il controllo ottimizzando il rapporto tra Co2 emessa e tonnellata di acciaio prodotta. Scelte che permetteranno allo stabilimento bresciano di migliorare ulteriormente le performance ambientali.

A wire 2024 il management dell’azienda ha parlato anche di congiuntura con un passaggio in particolare: «Quel che sta mancando sono le marginalità» ha detto il consigliere delegato Roberto De Miranda, aggiungendo che «il problema non è legato solo alla filiera siderurgica, ma è trasversale… gli impianti vanno, ma per lo più si coprono i costi ed i valori ricavati sono risicati». La causa sono i prodotti finiti il cui valore è diminuito più di quanto siano diminuiti i costi. «Quanto al rottame - conclude Roberto De Miranda – il prezzo rimane in tensione e l’energia, pur non essendo più su valori di mesi fa, rimane alta in rapporto ai prezzi di vendita».

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