Omr, 11,8 milioni di euro investiti malgrado la crisi dell’automotive

L’internet profile di Omr di Remedello parla chiaro: 5.500 codici movimentati dai reparti dell’azienda bresciana nel 2023, 100% di energia elettrica utilizzata proveniente da fonti rinnovabili o autoprodotta, 22,6 milioni di componenti per veicoli prodotti. Tra i clienti Volvo in India, Cnh in Cina, Iveco, Komatsu, Streparava, Carraro, ancora CNh e Fpt nell’UE, Nikola negli Usa e tanti altri nel mondo. Parallelamente, nel 2023 la società ha realizzato 6 dei 17 parametri Sdgs (i «sustainable development goals») riconosciuti dalle Nazioni Unite.
«Good job, guys» direbbero gli americani, che di aziende come questa (e come tante altre bresciane) hanno una necessità vitale per più ragioni: il saper fare e il saper investire ingolosendo Donald Trump che all’Europa chiede investimenti negli Usa.
Il punto
C’è allora un valore nel documento di Omr che accompagna il bilancio e che dice tutto: 11,8 milioni di euro di investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali per la società presieduta da Ruggero Ceriali. Somma a cui si aggiungono altri 4,32 milioni relativi ad «acconti per immobilizzazioni in corso».
Un valore importante che, semplificando al massimo e facendo indossare il golfino agli economisti per non farli rabbrividire, ma per rendere di più facile comprensione al lettore, il peso sociale ricoperto dagli investimenti, equivale al lavoro annuo di oltre 500 operai (11,8 milioni di euro diviso 23.300 euro di stipendio lordo annuo in Italia).
I numeri
Ma gli investimenti non arrivano se non si ottengono i risultati: Omr lo scorso anno ha realizzato ricavi per 142,8 milioni (che nel 2023 erano 184,5, quindi il 22,59% in meno), valore della produzione passato da 190,4 a 142,5 milioni (-25%), valore aggiunto sceso da 70,7 a 53,5 milioni, margine operativo lordo passato da 35, 3 a 22,7 milioni e risultato netto attestato a 10,2 milioni contro 13 milioni del 2023 (-21,6%). I ricavi sono così ripartiti: 65,4 milioni in Italia, 74,7 negli altri paesi Ue, 3,1 in quelli extra Ue. Sempre molto importante il lavoro: in Omr sono occupati 10 dirigenti, 5 quadri, 53 impiegati e 435 operai per un totale di 503 dipendenti. A 29,8 milioni il costo del lavoro.
Le difficoltà
Numeri che, confrontati con il 2023, rispecchiano il pesante malessere che il comparto dell’automotive sta attraversando, dopo che l’Ue aveva votato la fine dei motori termici, con conseguente disorientamento dei consumatori che rimandano le scelte d’acquisto, calo delle vendite con quel che ne consegue. Insomma errori dell’Europa con una svolta ideologica estrema che l’automotive italiano deve subire dando ai costruttori quanto i costruttori chiedono. Mentre la Cina vola.
«Le previsioni per il 2025 – conviene il presidente Ceriali nella sua relazione allegata al bilancio – sono caratterizzate da un clima di incertezza generale: si prevede comunque di raggiungere i risultati dell’esercizio 2024. Al momento della stesura della presente relazione – non nasconde l’imprenditore bresciano – la situazione economica generale appare in ulteriore contrazione, caratterizzata da una significativa riduzione dei volumi produttivi e dall’elevato grado di incertezza del quadro internazionale».
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