Economia

Nuovo record di Banca Valsabbina: nel 2022 l’utile sale a 41,4 milioni

La raccolta cresce del 2,3% gli impieghi fanno +5%. Barbieri: «Il modello scelto e le strategie sono efficaci»
La sede di Brescia di Banca Valsabbina - © www.giornaledibrescia.it
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Il miglior utile netto di sempre. Così come era stato anche negli esercizi 2019, 2020 e 2021. La corsa di Banca Valsabbina sembra inarrestabile: il cda dell’istituto di credito - presieduto da Renato Barbieri e guidato dal direttore Marco Bonetti - ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2022 che evidenzia un utile ante imposte di 57,8 milioni (+16%) e profitti netti per 41,4 milioni (+5,7% rispetto ai 39,1 milioni del 2021). Il balzo è per certi versi straordinario, certificato da un indicatore di redditività (Roe) pari al 10,5% (era 10,1%), ma anche perché l’utile del 2021 beneficiava di una plusvalenza straordinaria di 7,5 milioni dalla cessione della partecipata Cedacri.

Il presidente Renato Barbieri - © www.giornaledibrescia.it
Il presidente Renato Barbieri - © www.giornaledibrescia.it

Numeri importanti per la «popolare», maturati in un contesto economico estremamente complesso e volatile. «È il segno che il modello di business che abbiamo adottato e le scelte strategiche pianificate negli scorsi esercizi sono efficaci - spiega il presidente Barbieri -. Questo ha permesso alla banca di continuare ad affermarsi quale intermediario indipendente di riferimento per il territorio, generando valore per tutti gli stakeholder. Archiviamo con soddisfazione il 125° anno di attività, traguardando importanti obiettivi».

I numeri

I dati confermano la capacità della banca a consolidare le proprie masse amministrate, sia nelle aree storiche sia nelle nuove piazze: la raccolta complessiva si attesta a 7,6 miliardi (+2,3%); quella diretta è pari a 4,9 miliardi (+1,5%), mentre quella indiretta è pari a 2,7 miliardi, in aumento di 100 milioni, segnando una crescita del 3,8%, con il risparmio «gestito» (fondi comuni e polizze) che supera gli 1,8 miliardi, anche grazie al supporto della rete di Private Banker. Crescono del 5% gli impieghi che sfiorano la cifra dei 3,9 miliardi (3.894 milioni), di questi in bonis 3,7 milioni.

L’attenzione e il sostegno al territorio sono confermati dalle nuove erogazioni di finanziamenti a medio termine, con circa 4.500 finanziamenti concessi per 714 milioni. Nel 2022 il sostegno alle famiglie per l’acquisto della casa si è concretizzato attraverso la concessione di mutui ipotecari per circa 230 milioni di euro, anche a valere sul relativo «Fondo di Garanzia».

Le sofferenze

Cala lo stock di crediti deteriorati lordi (Npl) che passa da 200 milioni a 186 milioni, con un «Npl Ratio Lordo» che si attesta al 4,6% (era 5,2% nel 2021, 7,3% nel 2020). La «copertura» media dei Npl è pari al 45,2%, anche per effetto della cessione di portafogli di sofferenze, maggiormente svalutate.

Il totale dei Crediti deteriorati netti è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2021, attestandosi ad 102 milioni, con un Npl Ratio Netto pari al 2,6%. Scorrendo i dati del conto economico spicca il balzo del 41,2% del margine d’interesse che supera i 141 milioni, risultato particolarmente significativo rispetto ai dati di sistema.

Le commissioni nette sono pari a 55,1 milioni (+9,6 milioni, +21%); il margine d’intemediazione è pari a 212,7 milioni, i crescita del 19% (+34 milioni); le rettifiche di valore sulle attività finanziarie ammontano a 31,9 milioni in aumento rispetto ai 22,1 milioni del 2021; il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 180,6 milioni (+15%). Infine i costi operativi ammontano a 122,9 milioni in crescita del 16%, aumento da ricondurre alla crescita dimensionale della banca, sono 804 i dipendenti, erano 752 nel 2021.

La rete territoriale è composta da 70 filiali, compresa l’ultima apertura di gennaio a Pavia, mantre nel 2022 sono state inaugurate le filiali di Milano (zona Citylife) e ad Asti, che ha permesso di consolidare il presidio territoriale in Piemonte.

Gli azionisti della popolare sono sostanzialmente stabili, superano quota 42.000; mentre sono in crescita i conti correnti, aperti anche con il contributo delle nuove filiali, che raggiungono i 102mila (+3,5%). All’assemblea dei soci verrà proposta la distribuzione di un dividendo di 0,50 euro per azione per un rendimento pari al 9%, con un pay-out superiore al 40%. Il patrimonio netto della banca è pari a 388 milioni. Mentre gli indici di solidità comprovano la solidità patrimoniale dell’Istituto, con un Cet 1 Ratio al 14% e un Tier Total Ratio al 15,3%.

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