Economia

Nuovo aumento di petrolio e gas, l’Europa studia le contromosse

Gentiloni: «Una risposta arriverà entro ottobre». Ma Francia e Germania hanno strategie diverse
La spagnola Nadia Calvino, Paolo Gentiloni e Klaus Regling - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
La spagnola Nadia Calvino, Paolo Gentiloni e Klaus Regling - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Ennesima fiammata dei prezzi di petrolio e gas. E i rischi di uno choc energetico e di un surriscaldamento dell’inflazione, sull'onda lunga di rincari fuori controllo, sono finiti sul tavolo dell'Eurogruppo nel tentativo di trovare soluzioni condivise «e acquisti coordinati» di fonti energetiche a livello comunitario, accanto a una revisione del funzionamento dei mercati europei del gas e dell'elettricita . Per il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, la proposta operativa della Commissione Ue arriverà «sicuramente a ottobre» e «l'importante è assicurare coordinamento tra i diversi Paesi, rispondere ai problemi posti soprattutto per le famiglie più vulnerabili e le Pmi, e farlo con misure mirate e temporanee e che non possano contraddire la strada verso la tradizione climatica».

Ma la strada appare tutta in salita con Parigi che vuole scommettere tutto sul nucleare, Berlino che si sfila di fatto dal dibattito puntando sul principio di «autoregolamentazione» del mercato, mentre Madrid - appoggiata da Roma e Lisbona - ha proposto una piattaforma Ue per l'acquisto congiunto di gas. Al mercato di New York le quotazioni del greggio Wti sono schizzate ai massimi dal 2014 avvicinandosi agli 80 dollari al barile. Una soglia già superata dal Brent che ha toccato quota 82 dollari, mentre il gas continua la sua corsa con un rialzo del 6,5%.

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A cascata, i listini alla pompa di benzina, gasolio e Gpl vengono ritoccati al rialzo e la pressione sui prezzi potrebbe salire ancora dopo che l'Opec ha deluso le aspettative del mercato decidendo di non aprire più di tanto i rubinetti. Al vertice, i Paesi esportatori del Cartello insieme alla Russia hanno preferito restare cauti e si sono limitati a confermare il previsto piano di «aumenti graduali» della produzione fissando un incremento di 400.000 barili al giorno per novembre. Mossa che potrebbe rivelarsi un boomerang e tra gli economisti c'è chi paventa che un prezzo sostenuto del petrolio sugli 80 dollari al barile possa minare la ripresa dell'economia globale, e ingenerare una reazione avversa sulla crescita economica post-pandemia. Acquisti comuni. Per Bruxelles l'emergenza energetica va affrontata insieme.

Tra le ipotesi più gettonate, quella di sfruttare il peso negoziale Ue (sull'esempio di quanto avvenuto per l'acquisto dei vaccini) e fare fronte a questi shock attraverso, ad esempio, lo stoccaggio di scorte comuni o acquisti concordati. «Tra gli elementi che si possono discutere» per contrastare l'impennata dei prezzi dell'energia, ha puntualizzato Gentiloni ,«c'è anche quello di un procurement, però non è la stessa cosa che acquistare i vaccini». La proposta più articolata per ora è quella della piattaforma unica Ue per i contratti del gas naturale, vendite straordinarie di quote di emissioni per creare un fondo di copertura europeo contro il caro bollette e mano libera agli interventi degli Stati: Grecia, Polonia e Spagna la presenteranno in tre diversi documenti al Consiglio ambiente.

 

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