Nel Bresciano un’impresa su cinque è guidata da una donna

Un’impresa su cinque, nel Bresciano, è guidata da donne. Lo rende noto la Camera di Commercio fornendoci i dati aggiornati al terzo trimestre 2021: aumentano nonostante la pandemia le attività a tinte rosa, calano, però, quelle guidate dalle under 35.
La situazione generale, nella nostra provincia, vede un leggero incremento del numero totale di attività registrate: erano 117.870 nel 2019, sono 118.914 quest’anno. Sono aumentate sia quelle femminili (da 23.914 a 24.333) sia quelle maschili (93.956 a 94.581). Perché, come ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio Roberto Saccone, «nel 2021 l’iniziativa imprenditoriale ha ripreso slancio riportandosi ai livelli pre-pandemici. E più lenta risulta la ripresa delle cancellazioni il cui dato è condizionato dagli aiuti messi in campo per evitare una perdita di potenziale produttivo che hanno sortito l’effetto di rimandare le chiusure».
I settori
Commercio, servizi, turismo, manifattura e agricoltura sono i settori principali in cui operano le imprese femminili. Nelle «altre attività di servizi» sono più le imprese in rosa (il 56,7%) di quelle guidate da uomini: rientrano, infatti, in questa categoria attività tipicamente svolte da donne come parrucchiera, estetista, servizi wellness e settore lavanderia. Quella femminile è una presenza che si fa molto sentire anche nel settore «alloggio e ristorazione», dove un’attività su tre è in rosa. E in agricoltura, nel settore immobiliare e nelle «attività professionali, scientifiche e scientifiche»: in questi tre ambiti, nel 2021, oltre il 20% delle imprese vedono al timone le donne. Giovani e straniere.
Età, nazionalità, forma societaria
Meritano un focus le attività guidate da imprenditori under 35: nel tempo sono calate. Al terzo trimestre 2021 quelle in rosa risultano 2.903, al 31 dicembre 2018 erano 3.098. Le maschili sono 7.099, 341 in meno di tre anni prima. La stessa Camera di Commercio, commentando la situazione, fa notare che «l’impatto dell’emergenza sanitaria si è rivelato più intenso per le giovani imprenditrici». A livello complessivo, infatti, le imprese femminili sono aumentate.
Quanto poi alle nazionalità, i numeri fanno emergere una maggiore presenza straniera (3.373 realtà registrate, ossia il 13,8% del totale) all’interno dell’imprenditoria in rosa, rispetto a quella maschile (10.791 attività, l’11,4%). Rispetto al 2018 c’è stato un aumento: erano 3.119 quelle femminili (per lo più guidate da cinesi e romene) e 10.172 quelle maschili. Infine, circa la forma organizzativa scelta dalle donne, il Servizio studi della Camera di Commercio fa sapere che «è quella della ditta individuale. Come l’intera struttura produttiva bresciana, anche l’imprenditoria femminile è costituita essenzialmente da micro imprese».
Per il presidente Roberto Saccone «la situazione è positiva, ma non bisogna accontentarsi: c’è grande spazio di crescita. La presenza femminile nelle aziende è un valore di successo e di competitività. Siamo al lavoro per promuovere la cultura d’impresa tra le donne e per supportarle in fase di avvio delle attività».OccupazioneNumeri, testimonianze e progetti per fotografare la situazione
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