Economia

Nel 2022 all’asta nel Bresciano 2.663 immobili per 475,3 milioni

Il maggior numero di lotti in vendita in città. Seguono Desenzano, Lumezzane e Verolanuova
Chiavi di casa: simbolo della proprietà immobiliare
Chiavi di casa: simbolo della proprietà immobiliare
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Nel Bresciano volano le aste. Con 2.663 immobili andati all’asta nel 2022, la nostra provincia si piazza al sesto posto nazionale per numero di immobili finiti all’incanto, mentre conquista il secondo posto - seconda solo a Milano - della classifica regionale. Lo evidenzia il report «Aste 2022» del Centro AstaSy Analytics di NPLs RE_Solutions, che ogni anno analizza il settore delle aste immobiliari in Italia tracciandone un panorama dettagliato e preciso.

Significativo il valore di tutti i beni in asta a Brescia, che nello scorso esercizio è stato di oltre 475,3 milioni di euro, con possibilità di offerta minima pari a 369,6 milioni e un prezzo medio degli immobili pari a 178.488 euro. Inutile dire che nella nostra provincia, ad elevata industrializzazione, sono numerosi i beni di tipo industriale e commerciale venduti con questa modalità: dei 2.663 immobili all’asta, infatti, 843 sono residenziali, con un prezzo medio pari a 124.190 euro; 546 lotti appartengono alla cosiddetta categoria strumentale (uffici/negozi/magazzini/fabbricati commerciali e industriali); 235 sono terreni mentre il resto è suddiviso in altre categorie come hotel, cantieri in costruzioni, edifici a destinazioni speciali.

La geografia

A fare la parte del leone, per il numero di immobili all’asta, pari a 397, è Brescia, seguita da Desenzano (81), Lumezzane, (79), Verolanuova (59), Rovato (57), Chiari (52) e Cologne (48). I restanti 1.890 lotti sono suddivisi tra i rimanenti 200 comuni. «Per quanto riguarda Desenzano, c’è da segnalare il rilevante contributo dato dal fallimento di una società già attiva nella compravendita di beni immobili, che ha messo in vendita 17 lotti tra box e un complesso misto residenziale commerciale», commenta Massimiliano Morana, amministratore delegato NPLs_RE Solutions, che aggiunge: «Lumezzane, nonostante la posizione impervia nella Val Gobbia, è storicamente nota per l'elevata concentrazione di industrie produttive nel settore della metallurgia e torneria, specie per i casalinghi in acciaio inossidabile. Purtroppo - continua - ha pesantemente subìto la concorrenza del mercato cinese con particolare riguardo all’utensileria da cucina, qualitativamente inferiore ma decisamente meno costosa. L’inevitabile chiusura di storiche fabbriche ha innescato l’effetto domino sulle famiglie».

Il fenomeno

La notevole estensione territoriale fa sì che la provincia, coprente un suolo che va dall’arco alpino fino alla pianura padana, attraverso i laghi, sia composta da comuni con caratteristiche molto distanti tra loro. La maggior parte dei lotti in asta è dislocata nella zona più a sud, principalmente agricola e industriale. Si noti che i comuni di Rovato, Chiari e Cologne, in sequenza per numero di beni finiti all’asta nella provincia (rispettivamente 5°, 6° e 7°) siano tra loro limitrofi.

Rappresentativo anche il fatto che un numero elevato di lotti sia in vendita in comuni molto piccoli ma orbitanti attorno a centri particolarmente provati, come per esempio la cittadina di Verolanuova (4° in provincia per unità in asta), che, tra gli altri, ha nel 2022 visto in vendita l’ultimo negozio del Centro commerciale «Verola Center», in pignoramento dal 2016.

In Italia

Per quanto attiene invece lo scenario nazionale, sono state 113.056 (309 al giorno) le unità immobiliari oggetto di asta in Italia nell’anno 2022 (per un controvalore di immobili a base d’asta pari a 16,34 miliardi e con offerte minime pari a 12,5) con un lieve decremento del 10,33% rispetto all’anno precedente, ma con un calo Covid-19 rispetto al periodo di attività pre-Covid (2019) pari al -44,75% (204.632 esecuzioni). Dei 113.056 immobili in asta, oltre il 37,89% ricadono nelle regioni del Nord Italia, il 24,68% al Centro, il 22,17% al Sud e il 15,26% nelle Isole. Al primo posto si conferma la Lombardia con il 15,22%, seguita dalla Sicilia (11,15%) e dal Lazio (8,82%) e Campania (7%). Sono 15, inoltre, le province che, da sole, generano il 36,6% delle aste su base nazionale. Sono Roma (5,35%), Milano (3,53%), Napoli (3,18%), Catania (2,77%), Perugia (2,64%), Brescia (2,36%), Bergamo (2,12%), Cosenza (2,07%), Macerata (1,93%), Palermo (1,92%), Sassari (1,82%), Bari (1,79%), Torino (1,77%), Ancona (1,76%) e Cagliari (1,6%).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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