Economia

Moto e motorini, quell'abbraccio tra Garelli e Gerosa

Dietro al prototipo di una moto da cross trovato in un garage si cela la storia di un pezzo di imprenditoria bresciana
Sergio Gerosa -  Foto © www.giornaledibrescia.it
Sergio Gerosa - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’economia passa anche attraverso la storia. Ed un pezzo di storia prodotto dall’industria bresciana è venuto recentemente alla luce in un garage in cui, dietro ad un’infinità di ricordi di famiglia, ben coperto ed in ottime condizioni, il prototipo di una moto da cross era stato parcheggiato dal suo costruttore Angelo Gerosa che è stato ora ritrovato dal figlio Sergio. Si tratta di un ciclomotore di 50 cc in versione fuoristrada che veniva prodotto a Brescia nell’officina in via Solferino di Angelo Gerosa, che a Garelli aveva ceduto l’esclusiva.

Eravamo all’inizio degli anni Settanta e la moto con serbatoio in alluminio sarebbe poi stata messa in commercio dall’affermato costruttore milanese (suoi erano il Mosquito, il Gulp, il Tubone e il Ciclone) con marchio e motore proprio, anziché con i propulsori bolognesi Minarelli tradizionalmente impiegati dal produttore bresciano. Un abbraccio tra due imprenditori di primo piano che avrebbe incontrato un ampio consenso sul mercato.

Se oggi parlassimo di Gerosa ad un quindicenne, agognante il Booster o l’intramontabile Vespa, probabilmente ci guarderebbe con un punto interrogativo grande come la cupola del Duomo; se parliamo invece ad un quindicenne degli anni Sessanta di Gerosa, molto probabilmente inizierebbe a raccontarci del «Gerosino» (nella versioni Cross Ss e Cross corsa, con serbatoio verde e grigio metallizzato, oppure nero e verde), del Folletto, ciclomotore (anche in versione tre ruote) da trasporto con portapacchi anteriore e posteriore che è stato l’alleato dei fornai (quando ancora portavano il pane a casa), o del ciclocarro 3 R, un clone dell’Ape, tutti con motori due tempi di 50 cc, alimentati a miscela.

Gerosa ha prodotto moto a Brescia per 31 anni, dal 1953 al 1984, business nel quale l’imprenditore comasco aveva travasato la propria esperienza di pilota su due ruote (nel 1935 fu primo su Norton alle Coste di Sant’Eusebio, primo nel 1936 al Circuito del Tè a Mantova, recordman alla Trento Bondone su Miller 500), prima di passare alle gare in auto con numerose presenze alla 1000 Miglia. Concessionario della Sterzi dal 1947, Angelo Gerosa inizialmente in via Solferino quindi a San Polo, nei primi anni Cinquanta ha poi iniziato a produrre moto, affiancato dal figlio Sergio. E non si trattò di un’impresa qualsiasi: tra moto per il tempo libero, minimoto, ciclomotori da trasporto e ciclocarri Gerosa ha prodotto oltre ventimila mezzi, montando motori del costruttore emiliano Minarelli e in alternativa Zundapp, tranne che nel caso dell’accordo con Garelli che ha interessato poco meno di 2.000 esemplari, uno dei quali è quello ritrovato. Con le moto di Angelo Gerosa ha debuttato in gara nel 1969 alla «Valli Bergamasche» Felice Agostini, fratello di Giacomo, ma soprattutto si sono divertiti centinaia di ragazzi, in quegli anni prevalentemente di famiglie well off, che hanno avuto la fortuna di salire sui cross prodotti in via Solferino.

 

 

 

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