Economia

Metalcam, a Breno il «laboratorio» dell’azionariato

La Redazione Web
L’azienda camuna già 18 anni fa aprì ai propri dipendenti: furono 130 le persone che decisero di aderire e di scommettere sul futuro della società
Lo storico ingresso della Metalcam - © www.giornaledibrescia.it
Lo storico ingresso della Metalcam - © www.giornaledibrescia.it
AA

Pioniera e antesignana fu l’azienda Metalcam Spa di Breno quando, a metà degli anni Duemila, siglò uno dei primi accordi in provincia di Brescia, e tra i pochi in Italia, per la partecipazione a forme di azionariato dei dipendenti. Non è difficile definirlo un documento storico, siglato dai dirigenti dell’impresa camuna con le rappresentanze sindacali aziendali: da un lato del tavolo c’erano il presidente del consiglio di amministrazione Gianfranco Farisoglio e l’amministratore delegato Mario Cocchi, mentre dall’altra parte erano sedute le sigle sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl.

Da quel gennaio del 2007 sono passati 18 anni, ma l’iniziativa è ancora in vigore e continua a essere evocata. Furono circa 130 i dipendenti, più o meno la metà, che decisero di aderire e di scommettere sul futuro dell’azienda: si trattò sia di impiegati sia operai sia quadri, che acquisirono così il diritto ad avere un proprio rappresentante della Rsu nel consiglio di amministrazione della Metalcam.

Non fu certo tutto facile: in quei periodi delicati, fu anche creata un’apposita società per azioni, la Lavoro Spa, che acquistò il 10 per cento delle azioni della Metalcam a un prezzo di 15 milioni di euro. Le somme sottoscritte dai lavoratori sono impiegate un terzo nel capitale sociale della Lavoro Spa e per due terzi trasformate in prestito obbligazionario.

Analizzando l’accordo, si osserva però che non si trattò di un vero e proprio «modello tedesco» di partecipazione alle vicende e alle scelte aziendali da parte della forza lavoro della Metalcam, ma solo di un primissimo passo, che prevede da un lato l’acquisizione di quote e dall’altro l’emissione di una cedola da parte dell’azienda in base ai risultati. Tutto questo senza una reale partecipazione dei lavoratori.

Resta però il fatto che, alcuni anni dopo, fu distribuito un questionario tra i dipendenti, che rivelò una buona dose di soddisfazione tra i sottoscrittori. La richiesta fu però di avere maggiori informazioni sull’andamento della società nel tempo. Secondo la principale Rsu della Metalcam, la Fiom Cgil, quell’accordo non ha dato tutti i frutti desiderati: lo stacco di cedole periodiche potrebbe «influenzare la contrattazione di secondo livello».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.