Marmi Ghirardi sale sull’Himalaya con la joint venture cinese-saudita

Essere internazionali non significa solo muoversi sui mercati esteri ma anche saper cogliere le opportunità che potenziali partner in giro per il mondo sono in grado di offrire. Per la Marmi Ghirardi, storica società - è nata nel 1938 - con sede a Carpenedolo e punto di riferimento del settore lapideo in qualità di store contractor, questa si è concretizzata in Hima Soul, joint venture che collega Italia, Cina e Arabia Saudita e pensata per portare il marmo dell'Himalaya in tutto il mondo.
Presentata in anteprima alla fiera Marmomac di Verona a fine settembre, la nuova realtà coniuga il fascino e il pregio del made in Italy con la potenza produttiva del Dragone, attraverso l’operatore Shangyue Mining, e la visione strategica e la forza finanziaria del paese del Golfo, rappresentata dall’azienda Qamar El-Muneir. «L’idea di questa partnership nasce a giugno e si è presto concretizzata, con la firma dei contratti ad agosto - spiega Stefano Ghirardi, ceo della Marmi Ghirardi che ha chiuso il 2024 con un fatturato aggregato di 13 milioni di euro (40 collaboratori) -. Quasi il 100% del nostro business è rappresentato dall’estero - soprattutto Stati Uniti, Regno Unito, Francia Est Europa e Medio Oriente - elemento che ben si collega alla volontà del nostro partner cinese di proporre il loro prodotto a livello internazionale».
I ruoli
Nello specifico Shangyue Mining (oltre un miliardo di metri cubi di riserve e una produzione annua di 5 milioni di metri cubi) si occuperà dell’estrazione del marmo bianco, «caratterizzata da elevata purezza e uniformità», da una cava che si trova alle pendici dell’Himalaya orientale e si sviluppa su diverse decine di chilometri quadrati.

A Marmi Ghirardi invece il compito «di importare il materiale grezzo e di trasformarlo (sebbene dagli anni ‘90 la società sia anche estrattrice con Breccia Aurora ndr), dando quell’imprinting tutto italiano in grado di conquistare i mercati e seguendo il nostro dna internazionale, che ci ha portato ad avere commesse per aeroporti, alberghi o residenze di lusso - evidenzia il ceo -. I primi riscontri relativi ad Hima Soul sono stati lusinghieri». Al partner saudita Qamar El-Muneir invece il ruolo di finanziatore dell’operazione.
L’«essenza»
Sul mercato la neonata joint venture si presenta con cinque sfumature di bianco, che racchiudono l'anima del brand sintetizzata nel pay off «The essence of the Himalayan marble», pensate per l’edilizia di prestigio così come per l’interior design. E come si diceva, a Verona si è avuto un primo assaggio dell’offerta di Hima Soul, con due stand brandizzati nella fiera, uno interno su progetto della società Yang di Shenzen, uno all’esterno con blocchi e lastre.
I numeri
Ecco quindi che questa joint venture si presenta per l’azienda bresciana, alla terza generazione della famiglia Ghirardi, come un’occasione unica per cavalcare il trend positivo del mercato della pietra naturale. Questo ha toccato i 40,4 miliardi di dollari nel 2024 e per il 2033 è previsto un aumento verso i 56,82-58,06 miliardi, spinto dalla domanda di materiali da costruzione duraturi, estetici e sostenibili. L'Italia in questo senso si conferma leader nell'export di lavorati e grezzi, con un record di quasi 2,2 miliardi di euro nel 2024.
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