Economia

Ma che bello, son tornate le gru: i piccoli e il Superbonus

Tre impresari raccontano. Le pratiche sono lunghe ma il lavoro non manca anche se i costi crescono
Gru nel cielo: i cantieri sono tornati a moltiplicarsi
Gru nel cielo: i cantieri sono tornati a moltiplicarsi
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L’immagine più plastica, più viva, più evidente di come stia cambiando il mercato me la offre Carlo Pelosi della Edilmarra di Longhena: non ci sono più gru a magazzino, se ne cerchi una per il noleggio non si trovano, sono tutte sui cantieri. Anni di crisi avevan quasi convinto che le gru fossero cosa del passato, anche loro estinte, quasi come le altre. E invece no: le vedi che spuntano qua e là, in strade e paesi.

È tornato il lavoro. Che bello, verrebbe da dire: son tornate le gru. D’accordo: non sono quelle gru, quelle che inteneriscono nelle anse dei fiumi, ma sono quelle altre: anche queste capaci di aprire il cuore: è tornato il lavoro. Difficile da credersi: erano quasi 15 anni che non si sentiva quel che si sente: il lavoro è tornato, anzi e per dirla tutta: forse anche troppo. Rapido giro d’orizzonte fra le piccole imprese della provincia. Tre per tutte. Ognuna parla per sè ma il sentiment credo sia quello comune: applausi (con qualche riserva) al Superbonus.

A Longhena sono in tre. Carlo Pelosi è ancora nella fase istruttoria. «Abbiamo preso impegni per due piccoli cantieri per settembre, ma l’effetto-Superbonus si sente, anche sui prezzi delle materie prime. Il ferro - elenca con puntiglio - da novembre è cresciuto del 30%, i laterizi del 15 anche 20%, il cemento è sul +3-5%, gli isolanti per il cappotto del 30-40% e bisogna far la fila.... Senza parlare dei costi dei ponteggi a noleggio e, appunto, delle gru quando le si trova.

A Ovanengo. E poi, per fare il punto sul Superbonus e dintorni, l’altro tema è la manodopera, o per meglio, della carenza: «Il personale è ormai difficile da trovare, dice Achille Massetti della Edilteco di Roccafranca-Orzinuovi o, per l’esattezza, di Ovanengo degli Orzi, frazione a mezza strada con Borgo San Giacomo, un po’ di cascine in centro semiabbandonate, e lui che alcune le ha prese, ristrutturate in una ne ha fatto un ristorante, in altre appartamenti, in una l’ufficio e - ci spera - altre abitazioni che darebbero altra vita alla frazione in disarmo. Oggi in Ediltecno sono in 13, ma erano in 35 nel 2008: «Le prospettive sono buone, dice Massetti, fratello del presidente di Confartigianato. Dopo anni di crac ci sarà il boom. Il Superbonus fa da traino, ma c’è molta burocrazia. Per accedere agli atti servono settimane, qui per fare un garage mi serve un piano attuativo che poi andrà recepito in una variante al Pgt e campa cavallo... Lavoriamo nella zona - dice sempre Massetti - anche se da oltre 40 anni lavoriamo per la Mapei fra Milano ed Emilia».

A Borgo e Salò. Fra i lavori in corso, Massetti ha iniziato un cantiere a Borgo San Giacomo e sta preparando un intervento Superbonus a Salò. «L’aumento dei costi delle materie prime sta diventando un problema. Oggi fai un preventivo ma gli aumenti sono quasi settimanali. Si fa fatica a fare previsioni corrette. Io capisco anche il committente: prima di partire vuol sapere quanto spenderà, poi deve informarsi con la banca se e come gli acquisterà il credito, poi deve partire con la parte della documentazione. Passano 4-5 mesi, nel frattempo i costi sono aumentati. E l’impresa come fa a rispettare il preventivo? E anche questo è un problema».

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