Economia

Lugana, allo stoccaggio il 15% della vendemmia

Lo scopo è gestire in maniera coerente i volumi di prodotto, togliere pressione alla filiera ed attenuare l'effetto negativo sui prezzi
IL LUGANA PUNTA SULLA QUALITA'
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La crisi congiunturale del comparto vino, fra i più colpiti dall'emergenza Covid-19, non ha risparmiato nemmeno il Bianco del Garda. L'Assemblea del Consorzio tutela Lugana Doc, con la rappresentanza di oltre 140 soci, ha deliberato di destinare il 15% della produzione della vendemmia 2020 a stoccaggio. Con questa decisione di autocontrollo dell'offerta, sottolinea il presidente del Consorzio Ettore Nicoletto, in una nota «si vuole salvaguardare il futuro del Lugana e per farlo è necessario agire con strumenti e misure di governo dell'offerta, come lo stoccaggio, allo scopo di gestire in maniera coerente i volumi di prodotto, togliere pressione alla filiera ed attenuare il potenziale effetto negativo sui prezzi delle uve e del vino.

I provvedimenti deliberati in passato così come la decisione odierna hanno certamente permesso di consolidare il posizionamento del Lugana tra i bianchi italiani di prestigio e indicano con chiarezza la strada da seguire per dare nuovo slancio ai processi di creazione di valore a vantaggio di tutti gli anelli della filiera - dalla vigna alla bottiglia - che solo i vini di pregio, e come tali riconosciuti dal mercato, possono alimentare, con ricadute positive anche su tutto il territorio».

Il Consorzio già lo scorso anno aveva introdotto provvedimenti per ridurre il gap nei rapporti tra giacenze e imbottigliato, «un percorso che - come ricorda il direttore Andrea Bottarel - stava dando i risultati auspicati, grazie anche all'ottima performance del primo bimestre del 2020. Ma pur assistendo a una considerevole ripresa della denominazione, che sta dimostrando il proprio potenziale, difficilmente si riuscirà a raggiungere la crescita necessaria a un equilibrio immediato. Dal confronto progressivo dell'imbottigliato dei primi 7 mesi del 2020 con l'analogo periodo del 2019 emerge una crescita del 5,8%, con una previsione di chiusura degli imbottigliamenti del 2020 in positivo rispetto al 2019 (per un totale di quasi 23 milioni di bottiglie), caso quasi unico nel panorama italiano».

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