Luce e gas, a Brescia bolletta più cara del 51% rispetto al 2021

La bolletta di luce e gas in provincia di Brescia ha subito un rincaro del 51% rispetto alla media del 2021. Lo certifica una nota dell’Ufficio Studi Confartigianato, che ha elaborato i dati Istat.
L’energia continua a pesare su famiglie e imprese. Nei primi sette mesi del 2025, in Italia i prezzi al consumo di elettricità, gas e altri combustibili risultano in Italia superiori del +49,8% rispetto alla media 2021. «Gas ed elettricità, indispensabili per qualsiasi produzione, sono diventati beni di lusso», tuona il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, Eugenio Massetti.
Il quadro
In Lombardia l’incremento dei prezzi di luce e gas è ancora più alto (+52,8%) rispetto alla media nazionale (49,8%). A luglio, tuttavia, il dato tendenziale mostra un lieve raffreddamento a livello generale (–1,2% in Lombardia; –1,2% a Brescia), ma non è sufficiente per compensare quattro anni di rincari. Non se la passano meglio le altre province lombarde: nei primi sette mesi di quest’anno, Bergamo riporta un rincaro della bolletta del 54,5%, Como del 54,7%, Cremona del 52,2%, Lecco del 50,7%, Lodi del 50,6%, Mantova del 52,6%, Milano del 51,9%, Pavia del 51,6% e Varese del 52,8%.
«I nostri artigiani non riescono più a sostenere questi aumenti e corriamo il serio rischio di perdere competitività, con un inevitabile impatto sull’occupazione e sull’economia locale - continua Massetti - il raffreddamento degli ultimi mesi non cancella una verità semplice: artigiani e Pmi stanno ancora pagando l’energia ben oltre i livelli pre-crisi».
Le sfide per il futuro sostenibile delle imprese sono peraltro al centro della 21esima edizione dell’annuale convention «Energies and transition confartigianato high school», organizzata a Cagliari domani dall’associazione nazionale in collaborazione con i suoi consorzi energia: Caem, Cenpi e Multienergia.
Gli interventi
«Serve una cura d’urto su tre fronti - chiude il presidente Eugenio Massetti -. Primo, tagliare oneri impropri in bolletta e rendere strutturali i meccanismi che proteggono le micro e piccole imprese dagli shock. Secondo, accelerare davvero le Comunità energetiche rinnovabili, con iter rapidi e regole chiare, e sostenere l’efficienza energetica dei laboratori e dei capannoni. Terzo, diversificare le fonti: più rinnovabili, idrogeno dove ha senso industriale e ricerca sulle tecnologie nucleari di nuova generazione»
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