L’agriturismo bresciano è tornato ai livelli pre pandemia

L’agriturismo bresciano, dopo due anni di difficoltà, è tornato ai livelli pre pandemia. Perché i turisti stranieri sono riapparsi quasi al 90% e quelli italiani, cresciuti in numero negli ultimi due anni, hanno confermato il loro gradimento. Per le circa 370 attività agrituristiche della nostra provincia la stagione estiva è del tutto positiva, viste le presenze già registrate nei mesi di giugno e luglio e i numeri di agosto. Numeri che, se da un lato sono confortanti, dall’altro non accontentano del tutto gli imprenditori agricoli, stretti tra gli elevati costi dell’energia e delle materie prime e la difficoltà a ingaggiare personale.
A stupire sono le presenze di agosto, mese tradizionalmente scelto per le vacanze al mare: molti turisti, soprattutto lombardi, stanno frequentando gli agriturismi bresciani anche per le ferie estive. Sotto la lente. In aumento anche i pernottamenti: rispetto al passato, l’agriturismo bresciano non è più visto solo come un’ottima possibilità enogastronomica, ma anche per la ricettività. Il clima molto caldo, poi, favorisce anche le strutture di montagna, gettonatissime per il clima e la natura.

«Nell’ultimo biennio gli italiani hanno riscoperto l’agricoltura bresciana, le nostre aziende agricole e l’agriturismo - dichiara il vicepresidente di Confagricoltura Brescia Gianluigi Vimercati ed esponente di Agriturist - tanto che come organizzazione si sta pensando a una formazione specifica, visti i segnali che il mercato sta dando: è questo il momento per specializzarsi e far emergere l’aspetto agricolo delle nostre strutture. Il 2022 non è ancora l’anno dell’estero; per noi - rimarca Vimercati - a prevalere è il turismo di prossimità, che non sceglie il mare per i costi proibitivi ma l’agriturismo, confermando la qualità della nostra offerta e dei servizi, per la possibilità di stare all’aria aperta, a contatto con la natura e gli animali, e di acquistare prodotti locali. A godere di buona salute è soprattutto la vendita diretta dei prodotti, sempre in crescita, e la possibilità di vivere esperienze agricole autentiche».
Il budget
Anche per Coldiretti la ricerca del cibo e del vino locale è diventata la prima voce del budget delle vacanze Made in Italy nel 2022 con circa un terzo della spesa per consumi al ristorante, street food o per l’acquisto di souvenir. Particolarmente apprezzate sono anche le scelte alternative per conoscere una Italia cosiddetta «minore» con ben il 70% degli italiani in vacanza dichiara di visitare i piccoli borghi magari anche solo con una gita in giornata. Nella nostra provincia le mete più gettonate si confermano i laghi e la montagna. In vista del ferragosto si consideri, per chi volesse fare la tradizionale gita fuori porta, che nella nostra provincia ci sono disponibili oltre 250 agriturismi che offrono servizio di ristorazione per un totale di oltre 9mila posti a tavola, mentre più di 230 strutture hanno attività di alloggio per un totale di circa 4.700 posti letto.
«Nel corso degli ultimi anni - spiega Tiziana Porteri, presidente Terranostra Brescia - si è ampliata la gamma di servizi offerti e a quelli tradizionali, quali ristorazione e alloggio, se ne sono affiancati altri come degustazione, passeggiate a cavallo, escursioni, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, fattorie didattiche, corsi. L’offerta degli agriturismi si è allargata e ha puntato sempre di più sulla qualità dell’ospitalità in azienda adeguandosi alla richiesta sempre maggiore di usufruire della campagna con il maggior numero di servizi disponibili». Sui siti di Terranostra e Agriturist è possibile visionare le proposte offerte dagli agriturismi della nostra provincia aderenti alla rete delle associazioni per l’agriturismo promosse da Coldiretti e Confagricoltura.
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