La politica del «Divide et impera» della presidente Ue von der Leyen

Divide et impera. Il paragone con la formula del potere della Roma Antica è di certo esagerato ma, quando si parla della seconda Commissione guidata da Ursula von der Leyen, tale locuzione latina rende almeno in parte l’idea di come la leader europea abbia deciso di impostare questa legislatura fin dalle primissime battute.
Spezzettamento e accentramento sono infatti i tratti caratteristici del von der Leyen due, elementi che già si erano delineati con la nomina dei commissari e dei vicepresidenti (e le conseguenti attribuzioni), e che ora assumono ancor più concretezza.
Spacchettare
Viene infatti da leggere in questo modo la decisione di istituire in seno all’esecutivo comunitario quattordici gruppi di progetto, chiamati a svolgere una attività di coordinamento su questioni di attualità, nonché sulle principali iniziative trasversali dell’Unione. Il tutto però subordinato al processo decisionale proprio delle istituzioni europee tradizionali.
«Il loro obiettivo sarà assicurare la preparazione e l’orientamento politico nella realizzazione delle iniziative, dalla concezione all’attuazione - comunica la Commissione attraverso un comunicato stampa -. Ciascun gruppo di progetto avrà il proprio mandato, la propria composizione, la propria durata e i propri metodi di lavoro».
Sono istituiti per un periodo iniziale di un anno, mandato rinnovabile per il tempo necessario a portare a termine la specifica missione per cui sono stati creati. «Qualora emergano nuove priorità che richiedano il coordinamento di ulteriori elementi politici trasversali - precisa però l’esecutivo -, potranno esserne istituiti di nuovi al fine di rispondere a tali necessità».
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La scelta precisa fatta dalla leader tedesca è quella di favorire sì l’interdisciplinarità, spacchettando però competenze già ampiamente diffuse tra le varie deleghe dei commissari. «I gruppi di progetto sono stati costituiti in linea con i metodi di lavoro adottati all’inizio di gennaio e riflettono pienamente le priorità politiche della Commissione - confermano da palazzo Berlaymont -, come definite nelle Linee guida politiche annunciate dalla presidente Ursula von der Leyen nel luglio 2024».
Quali sono
Ognuno di questi «tavoli» è guidato da un membro dell’esecutivo Ue e nello specifico sono: Patto per l’industria pulita (presieduto congiuntamente dai vicepresidenti esecutivi Teresa Ribera e Stéphane Séjourné e dal commissario Wopke Hoekstra); Intelligenza artificiale (vicepresidente esecutiva Henna Virkkunen); Azione esterna (Alta rappresentante e vicepresidente Kaja Kallas); Competenze, occupazione e diritti sociali (vicepresidente esecutiva Roxana Mînzatu); Sicurezza economica (commissario Maroš Šefcovic); Unione della difesa (commissario Andrius Kubilius).
Unione europea del risparmio e degli investimenti (commissaria Maria Luís Albuquerque); Unione della preparazione (commissaria Hadja Lahbib); Sicurezza interna europea (commissario Magnus Brunner); Resilienza idrica (commissaria Jessika Roswall); Alloggi a prezzi accessibili (commissario Dan Jørgensen); Scudo europeo per la democrazia (commissario Michael McGrath); Una visione per l'agricoltura e l’alimentazione (commissario Christophe Hansen).
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