La piattaforma che aiuta ad avere una vita più sana e lunga parla anche bresciano

C’è anche lo «zampino» bresciano nella startup Voice Italia, la prima piattaforma digitale e fisica italiana che raccoglie intorno a se una community di cittadine e cittadini con l’intento di progettare soluzioni per una vita più sana, lunga e soddisfacente. A presiedere la neonata impresa sociale, presentata nei giorni scorsi al Meet Digital Culture Center di Milano, è infatti il «nostro» Felice Scalvini, una vita trascorsa nel mondo della cooperazione sociale, già assessore comunale tra il 2013 e il 2018 e da qualche anno direttore della meneghina Fondazione Ravasi Garzanti, con la quale ha avviato questa nuova avventura.
Longevità e invecchiamento
«La Fondazione si occupa a 360 gradi delle tematiche relative alla longevità ed all’invecchiamento e da tempo si stava guardando intorno per comprendere come anche gli altri Paesi si stessero muovendo su questo fronte», spiega Scalvini che racconta così la genesi della startup: nata a gennaio scorso nel solco dell’esperienza di Voice Global, viene messa in pista dal britannico National Innovation Centre for Ageing (Nica) diretto dall’italiano Nic Palmarini (è anche ad della startup), insieme a Fondazione Ravasi Garzanti e con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Amplifon.
L’obiettivo, come anticipato, è quello di coinvolgere persone con background e ruoli diversi, che insieme a università e centri di ricerca, istituzioni pubbliche e comunità locali, imprese del settore pubblico e privato, possano contribuire a progetti e iniziative mirate ad affrontare concretamente le sfide globali legate al tema dell’invecchiamento. Un tema che riguarda tutti, in fondo, ancor di più se si considera lo scenario nazionale e globale.
I presupposti
L'Italia è il secondo Paese al mondo per longevità dopo il Giappone, ed è uno dei luoghi con la più alta aspettativa di vita alla nascita: 83 anni in media (81 per gli uomini, 85 per le donne) secondo il Rapporto Istat 2023 sul Benessere equo e solidale. Va da se che oggi più che mai occuparsi del tema dell'invecchiamento in modo nuovo, acquisendone consapevolezza e studiando soluzioni perché la longevità sia una prospettiva di vita in salute e benessere, risulta quanto mai strategico. «Perché - sintetizza Scalvini - un Paese a misura di anziano è in fin dei conti un Paese a misura di tutti».
Detto e fatto. La startup è già attiva e sta iniziando a mettere a terra anche i primi progetti. A Milano, ad esempio, sono già in corso delle attività di confronto e discussione per la realizzazione di due centri di incontro in due quartieri milanesi, mentre ad Ancona si sta lavorando con un acceleratore per raccogliere tutte le realtà che ruotano intorno al tema della longevità. «Grazie a questo strumento partecipativo - tira corto Scalvini - siamo in grado di fornire indicazioni e progetti non solo da tecnici ma dando voce alle istanze dei cittadini stessi».
Proprio i cittadini, infatti, sono i protagonisti della piattaforma, che incentiva le persone - anziane e non - a partecipare a sondaggi, focus group, interviste e ricerche etnografiche commissionate da enti pubblici e privati proprio per ascoltare le loro voci e ricevere il loro contributo alla costruzione di un futuro «a misura di longevità».
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